Dopo oltre dieci anni, Pierluigi Gollini torna alla Fiorentina. Il portiere di proprietà dell'Atalanta aveva giocato nella squadra viola per una stagione con gli Allievi, prima di trasferirsi in Inghilterra al Manchester United.
Fiorentina, le parole di Gollini in conferenza stampa
"C’erano anche altre squadre, ma la mia volontà era di venire a Firenze. Sono davvero felice per questa opportunità: ringrazio il direttore, il mister e la presidenza. Avevo voglia di una sfida speciale, importante, anche a livello emotivo, quindi credo che la Fiorentina sia l’occasione giusta per me, a livello tecnico e sentimentale. Non volevo una maglia o una piazza qualunque, per me Firenze è questo", così Pierluigi Gollini in conferenza stampa dal ritiro di Moena.
Il nuovo numero 95 viola ha poi commentato l'addio all'Atalanta e gli ultimi anni della sua carriera: "Il mio addio all'Atalanta non è stata una scelta tecnica, ma semplicemente dei motivi personali con una persona. Ciò che ho fatto all'Atalanta l'ho dimostrato sul campo. Sono il portiere italiano con maggior presenza nelle competizioni europee degli ultimi anni. Ho fatto tanta esperienza all'Atalanta, posso solo essere grato alla gente di Bergamo e alla famiglia Percassi per l'opportunità che mi hanno dato. Sono cinque anni che gioco in Europa, negli ultimi anni ci siamo sempre qualificati in Champions quindi non è che se un anno ho fatto 11 partite al Tottenham ho smesso di giocare. Sono in Nazionale da 3 anni: credo che il mio valore sia quello e l'ho dimostrato con i fatti. Sono qui per dimostrare che sono il giocatore degli ultimi 4-5 anni".
Sul ritorno a Firenze e sul sogno Champions: "Credo che sarebbe un sogno bellissimo tornare in Champions e un bellissimo premio per la gente di Firenze, la società e l'ambiente. Tornare qui mi fa un certo effetto. Ho giocato un solo anno da ragazzino, ma fu un anno fondamentale perché mi ha preparato agli step successivi. Io avevo tanta voglia di andare via di casa per giocare a calcio, l'anno di Firenze mi ha dato questa possibilità. Vivevo in una casa in cui c'erano ragazzi con altre culture. Senza quell'esperienza non sarei stato in grado di fare quella di Manchester. L'anno che feci qua è stato formativo, sono stato bene e non a caso sono tornato".
Sul gioco con i piedi: "Il portiere deve essere completo. Dire che dev'esser bravo solo con i piedi è un errore. I più forti sanno far tutto. Bisogna essere completi e dare affidabilità alla squadra". Sulle similitudini tra Gasperini e Italiano: "La riaggressione dopo aver perso palla, attaccare in avanti senza palla, essere spregiudicati quando si attacca: ci sono similitudini, ma anche tante differenze".
Sulla concorrenza di Terracciano: "L'impatto è stato buono. Quando si gioca in squadre forti è normale che ci sia competizione: io mi allenavo per giocare al Tottenham, ed è giusto che anche qua le persone si allenino per giocare. Se la Fiorentina mi ha preso perché vede delle cose positive in me è anche ovvio che Terracciano ha fatto un ottimo campionato. Sicuramente credo che una competizione sana faccia bene a tutti. Avere qualcuno che si allena sempre dando il massimo è uno stimolo, poi giocherà chi merita e sarà il mister a scegliere".
Sulla qualità della rosa viola: "La squadra mi sembra molto forte, ci sono tutte le premesse per fare una grande stagione. I nostri tifosi sanno spingere alla grande la squadra, quindi penso che in casa potremo fare grandi cose, anche se cercheremo di fare sempre bene in casa e fuori. Quando sono venuto a giocare a Firenze da avversario ho sempre vissute giornate complicate, e vorrei che in casa non ce ne fosse per nessuno”.