Salvi con due giornate di anticipo. Grazie alla solidità del gruppo e alla "forza delle idee". Quella del ds Fabio Conti, di una dirigenza che crede nella continuità del progetto e che colma con la fidelizzazione un budget inferiore ad altre realtà. Benvenuti a Fermo, dove l'obiettivo salvezza diretta è stato raggiunto con 180 minuti di anticipo. Nulla di scontato per una squadra che a inizio dicembre, al momento del cambio dell'esonero di mister Mauro Roberto Antonioli, era al diciassettesimo posto nel girone B di Serie C con dieci punti. E che quattro mesi e mezzo dopo, grazie all'1-1 al Benelli di Pesaro, ha ipotecato l'obiettivo.
Sinonimo di "gioia - racconta Conti a GianlucaDiMarzio.com - perché anche quest'anno abbiamo raggiunto un traguardo del quale non ho mai dubitato, anche quando le cose andavano male e siamo arrivati al cambio di allenatore, che rappresenta una sconfitta per tutti. Con mister Cornacchini ci siamo ripresi immediatamente, non avevo dubbi sul fatto che fosse la persona giusta. Il ringraziamento come ogni anno va in primis alla proprietà, che anche in quest'anno di difficoltà economica su scala mondiale non ci ha fatto mancare niente. Poter fare ancora il professionismo per Fermo è un grande traguardo".
L'effetto Cornacchini
La sliding door è stata nell'arrivo di Cornacchini. "Personalmente ero fiducioso da inizio stagione perché avevamo una base tecnica consolidata. L'elemento di preoccupazione era nel fatto che chi avrebbe lottato con noi per la salvezza si era rinforzato. Poi dall'avvento di mister Cornacchini mi sono bastate 2-3 sedute di allenamento per stare più sereno. Ho visto più intensità".
"Tengo però a dire che Antonioli aveva fatto bene anche nella stagione precedente poi è stato necesario cambiare. Ero sicuro di cosa Cornacchini ci avrebbe dato - ammette Conti - è uno che si concentra solo sul campo. A Fermo aveva già allenato in Eccellenza e conosceva la piazza, era l'allenatore giusto per la nostra mission e la nostra squadra. Che o combatte fino alla fine della partita o difficilmente in questo campionato si sarebbe salvata".
Urbinati simbolo salvezza
Il gol salvezza l'ha realizzato Urbinati, 160 presenze con la Fermana e alla sesta stagione con i gialloblù. "L'ho preso dal Castelfidardo quando noi eravamo in D e loro erano retrocessi in Eccellenza. Gianluca in questi anni è stato uno di quelli che ci ha messo la faccia. Si è rotto una gamba per noi, è tornato in campo e quest'anno è diventato anche capitano". Il cuore prima del denaro, una ricetta che garantisce risultati.
"La Fermana è una delle squadre con i budget più bassi della Serie C e si trova nel girone più ricco della categoria. Salvarsi per il quarto anno consecutivo non era affatto scontato: ogni anno partiamo con gli sfavori del pronostico e questo mi dà anche molti stimoli". E che per Conti ha un nome ben preciso: "Io la chiamo la forza delle idee, quando uno non ha la materia prima deve lavorare in altri modi. Abbiamo sempre lanciato giocatori dalle categorie inferiori, realizzando un mix che include giocatori di esperienza e giovani di talento. Il mantenimento dello zoccolo duro che aveva vinto la Serie D nel 2017 è stato un fattore, avere tra le nostre fila giocatori che hanno vissuto e sudato questa categoria ci permette di fare in modo che i nuovi arrivati si sentano immediatamente a casa. Ci sono legami che ti porti in campo, penso a Comotto che porto con me dai tempi dell'Eccellenza a Montegranaro".
Neglia, icona del rilancio
"La partita simbolo è stata la vittoria nel derby contro la Samb, giocato lo stesso giorno(il 3 febbraio, ndr) in cui nell'anno precedente l'aveva deciso Neglia". E anche nel secondo atto ha segnato...Neglia. "Sicuramente Samuele a San Benedetto se lo sogneranno per diverse annate". Curiosità mista all'emozione. "Eravamo in campo con la maglia del centenario del club, è stata una soddisfazione enorme". Trampolino di lancio, ma anche piazza di rilancio. Fermo ha rappresentato questo per alcuni giocatori. Su tutti, Samuele Neglia: "Aveva fatto una grandissima stagione in D due anni fa a Bari, poi è venuto da noi per la prima volta a gennaio 2020, segnando 4 gol in 3 partite". E con un biglietto da visita eccellente: "Gol da 50 metri nella vittoria sul campo della Sambenedettese, nel derby".
Ginestra, il Buffon della C
Garanzie nella spina dorsale: questa è la Fermana. "I Neglia e i Boateng, un altro che quest'anno ha fatto 6 gol dopo due anni a secco, sono esempi. Penso anche a Ginestra, che a 42 anni è il recordman europeo di rigori parati". E protagonista di una delle partite più folli della Serie C 2020/21. Carpi-Fermana 0-0, doppio errore di Neglia della Fermana e le respinte di Ginestra sui tentativi di De Cenco e Ferretti del Carpi nel secondo tempo. "Paolo è arrivato con noi in C, fa parte di quei tasselli che ci hanno aiutato molto a crescere nella mentalità. Sappiamo che i nostri tifosi sognano chi è stato in copertina nella stagione precedente ma il nostro obiettivo è portare in copertina sempre volti nuovi". La galleria dei giocatori che hanno spiccato il volo da Fermo è ampia: ci sono Sarzi Puttini, oggi a Bari, Rossetti che trova spazio in B a Pordenone, Gemello che ha rappresentato una giovane sicurezza tra i pali del Renate.
Ora testa ai playoff
I prossimi due avversari della Fermana sono la Virtus Verona al Recchioni e il Legnago in trasferta. Fino al 2 maggio c'è un obiettivo alla portata: i playoff, che nel girone B (che ad ogi ha la migliore quarta classificata, il Modena) potrebbero coinvolgere anche chi si classifica all'undicesimo posto. Oggi condiviso proprio da Virtus Verona e Gubbio a quota 45 punti, +3 sulla Fermana. "Per la piazza, la tifoseria, il presidente Vecchiola sarei felice di riuscire ad accedere ai playoff" ammette Conti, anche con un pizzico di rivalsa. "L'anno scorso al momento della sospensione eravamo decimi in coabitazione con la Samb, che giocò i playoff al posto nostro in virtù del fatto che aveva una partita in meno e quindi il coefficiente li premiava. Questa cosa mi è rimasta un pochino qua". Almeno quanto il digiuno di vittorie in trasferta: "Sarebbe bello riuscire a chiudere la stagione senza aver mai vinto fuori casa, sono ancora inc.... nero per un paio di partite in trasferta che abbiamo gettato al vento". Ultimo step, Legnago: "Tre punti fuori casa sarebbero il giusto premio al lavoro dello staff tecnico e della squadra".
Fermo è casa
A Fermo Conti ci lavora da otto anni, un esempio quasi inedito in un calcio frenetico e poco incline alle attese. "Per me questa professione è prima di tutto una passione - racconta - andavo con mio padre a vedere partite per gli stadi di mezza Italia e mi sento fortunato nel poter fare di una passione un lavoro. Lo penso sin da quando, 10 anni fa, mi hanno dato fiducia al Montegranaro nonostante avessi 28 anni: il primo ringraziamento è sempre per loro, sono state persone speciali per me". Come Osvaldo Jaconi, con il quale ha vinto il campionato a Montegranaro e che in carriera dalla B alla D ha conquistato 10 promozioni. "Una persona fondamentale per me, è stato un onore conoscerlo e lavorarci prima del passaggio alla Fermana, sempre con il patron Maurizio Vecchiola che mi aveva dato fiducia a Montegranaro. Il grazie più grande va a lui".
Futuro e sogni
Una volta terminata la stagione, sarà tempo di programmare il futuro. "Come tutti ho dei sogni e il mio è di migliorarmi. Sono all'ottava stagione a Fermo e negli anni ci sono stati interessamenti da parte di altre società, mai concretizzati. Ora questa è casa mia. Se dovessi continuare qui, garantisco fame, entusiasmo e massima cattiveria agonistica per me e il mio staff di collaboratori. Poi non sono ipocrita: valuterei la possibilità di un cambiamento importante e ne parlerei con la società e le persone a me care. Ora però neanche ci penso. Siamo sul pezzo e il futuro sono le prossime due partite". Per andare oltre la salvezza: quell'obiettivo raggiunto ancora una volta a Fermo. Merito della forza delle idee.