"Un affare super. Non solo per la Juventus, ma per l'intero calcio italiano". Non difficile intuire, solo dalla prima frase dell'intervista realizzata da "La Gazzetta dello Sport" ad un grande ex bianconero (e madridista) come Emerson Ferreira da Rosa, il chiaro tema principale del botta-risposta: l'arrivo di Cristiano Ronaldo a Torino come mossa capace di stravolgere il mercato estivo, di fronte alla quale anche il brasiliano ha maturato una chiara convinzione.
"Da tanti anni la Juve domina in Serie A, ma in Europa manca il salto. E Higuain purtroppo non ha colmato questo gap. Il messaggio è chiaro: serviva Cristiano Ronaldo, nessun altro. E' un colpo super, per età e costi. Non scherziamo. Fisicamente è perfetto, ha davanti 3-4 anni al top e sarà fondamentale per diminuire il gap con gli altri tornei. Ogni domenica il mondo vi guarderà".
Ma quali differenze troverà, tra Madrid e Torino, Cristiano? "A Torino c’è meno pressione, i campioni danno il meglio anche per questo motivo. A Madrid, invece, si pretende il 300%, la società e i tifosi non perdonano il minimo errore. Anche a uno come Ronaldo, addirittura fischiato in passato. Come spiegherei la rottura con le merengues? Non saprei. Talvolta Cristiano si è sentito solo, poco tutelato. Si sarebbe aspettato ben altro trattamento da parte della società, maggior riconoscenza dopo tutto quello che ha fatto e vinto". Una scelta bianconera per CR7 che Emerson, comunque, ritiene corretta: "Giusto scegliere Torino, sarà una grande sfida in un top club europeo che comunque ha sempre mantenuto la propria identità. Arriverà in una struttura ben definita per essere la classica ciliegina sulla torta e fare la differenza dove altri in passato hanno fallito. Può essere veramente il fattore-Champions".
Chiusura, infine, tra la sua vecchia Roma e il momento del calcio italiano: "Quella passata è stata una grande stagione, in Europa i giallorossi hanno sorpreso tutti. Peccato per la semifinale persa contro il Liverpool, nella quale ci sono stati alcuni errori arbitrali che, forse, hanno inciso. Di Francesco è molto bravo, mi ha stupito. Non ha paura del rischio e lancia i giovani, cosa non semplice in una realtà come questa. Il calcio italiano? La Nazionale è lo specchio di tutto. Avete paura di lanciare i giovani: se non giocano nei club come possono far bene quando il c.t. chiama? I talenti stranieri hanno un’altra esperienza, con tante presenze anche in Champions. Questo fa la differenza. Mi auguro che le cose possano migliorare con Mancini". E se dovesse scegliere tra Roma e Juventus, Emerson, dove ha visto il "Puma" migliore? "Con entrambe. In giallorosso feci il grande salto di qualità, a Torino arrivai al 100%. In quel momento ero un giocatore completo, non mi mancava nulla".