Dopo 42 anni, l’Eintracht Francoforte potrebbe tornare a vincere l’Europa League. Questa volta non ci sarà un derby tedesco in finale, come nel 1980 quando nel doppio confronto contro il Borussia Mönchengladbach, le aquile alzarono la Coppa Uefa grazie all’1-0 in trasferta della gara di ritorno dopo il 3-2 dell’andata.
Il percorso dell'Eintracht in Europa League
Al Sanchez Pizjuan, l’Eintracht ci è arrivato con un percorso di tutto rispetto, anche se la stagione non era iniziata bene. La squadra di Oliver Glasner ha esordito con una sconfitta in Coppa di Germania contro una formazione di terza divisione, ovvero l’SV Waldhof Mannheim, e ha dovuto attendere sei turni di Bundesliga prima di trovare la prima vittoria stagione. Un’eliminazione precoce e un inizio compilcato, per una squadra che in estate aveva salutato la coppia d’attacco composta da André Silva e Jovic. I due sono stati sostituiti dal ds Ben Manga con gli arrivi di Sam Lammers dall’Atalanta e del colombiano Rafael Santos Borré dal River Plate.
A migliorare la situazione dell’Eintracht sono stati i risultati in Europa League. In un girone con Fenerbahce, Anversa e Olympiacos, i tedeschi si sono qualificati direttamente agli ottavi di finale posizionandosi al primo posto. Risultati che avevano dato fiducia, tanto che a gennaio erano in zona Champions, prima di calare nei mesi successivi fino all’undicesima posizione attuale. Risultati figli anche degli impegni internazionali, con la vittoria sul Betis ai tempi supplementari negli ottavi, l’impresa contro il Barcellona di Xavi con un Camp Nou invaso da 30mila tifosi tedeschi e il doppio successo contro il West Ham in semifinale.
Santos Borré sulle orme di Bacca e Falcao
Oltre ai 5 gol del giapponese Kamada e all’ex obiettivo della Lazio, Filip Kostic, c’è Santos Borré. 3 gol in 12 presenze in Europa League per il centravanti che questa sera ritorna in Spagna dopo un passato tra Atlético Madrid e Villarreal. Il classe 1995 ha segnato al Barcellona e contro il West Ham nella fase ad eliminazione diretta e questa sera vuole vincere il confronto con El Bufalo Morelos, in una sfida tutta colombiana. L’ex River è tornato in Europa dopo aver giocato due finali di Libertadores, quella vinta col Boca Juniors e quella persa contro il Flamengo in cui era comunque riuscito a portare in vantaggio i Millonarios. A Siviglia contro i Rangers cercherà di migliorare il suo score stagionale, che dice 11 gol in 44 partite complessive. Santos Borré sogna di replicare le gesta dei connazionali Bacca e Falcao, per diventare il settimo colombiano a vincere il trofeo.
Glasner, dalla laurea in economia aziendale all'incidente in scooter
“La partita più importante delle nostre carriere”, l’ha definita così Oliver Glasner. Il 53enne austriaco non si nasconde e carica l’ambiente. Una laurea in economia aziendale, un passato in patria da calciatore con le maglie di Ried e LASK, l’allenatore dell’Eintracht dal 2019 allena in Germania. Dopo un’esperienza da allenatore e dirigente in Austria tra Red Bull Salisburgo e LASK, Glasner ha disputato l’Europa League e la Champions con il Wolfsburg ben impressionando i dirigenti del SGE. Una stagione con alti e bassi, in campo e fuori quella attuale, caratterizzata anche da un’operazione allo zigomo lo scorso 3 gennaio dopo un incidente con lo scooter. Tutti ostacoli superati di un percorso che ha riportato l’Eintracht a giocare una finale europea dopo oltre quarant’anni. Ora l’ultimo atto contro gli scozzesi, con l’obiettivo di tornare a Francoforte con la coppa.