Tanti sogni e poche certezze, nel mezzo un viaggio della speranza. Senegal-Italia, sola andata per Mamadou Coulibaly. Lo stretto necessario per affrontare la traversata e via, alla ricerca di fortuna. Un barcone. La speranza di una vita migliore è troppo grande per lasciar spazio all’apprensione verso un destino incerto. L’Italia. Ad accoglierlo è l’Abruzzo, precisamente la casa famiglia di Montepagano, frazione di Roseto degli Abruzzi, la stessa che ai tempi accolse anche un certo Babacar. E la storia sembra ripetersi.
Utopia giocare a calcio in Senegal per Coulibaly che a 17 anni ora vede spalancarsi un portone: il Pescara. Il ragazzo è in prova ma convincere gli addetti ai lavori è stato un gioco da ragazzi. Un gioiello. E pensare che in vita sua per forza di cose non era mai stato tesserato per alcuna squadra; mentre ora si allena con chi gioca regolarmente in Serie A. Fisico e tecnico, centrocampista devastante in progressione palla al piede: “Sembra Pogba”, dicono. Anzi qualcuno si spinge molto più là: “È tre volte Pogba”. C’è addirittura chi afferma che all’età di Coulibaly il giocatore dello United non fosse così forte.
Compagni del Pescara letteralmente ammaliati; Oddo già stravede per lui: la società vorrebbe a tutti i costi farlo firmare prima possibile. Alt: nessuna decisione è stata ancora presa, visto soprattutto che diverse squadre hanno palesato un certo interesse per il senegalese. Una favola da non credere: ieri il viaggio in barcone nell’incertezza più totale, oggi mezza Serie A sui suoi passi. L’ennesima incredibile storia che solo il calcio può regalare. Accantonata l’apprensione verso una vita di stenti, ecco la grande occasione che Coulibaly aspetta da sempre. Sperando che la Serie A possa davvero abbracciare il nuovo Pogba. La traversata in barcone è ormai, solamente, un lontano ricordo.
Alberto Trovamala