Paulo Dybala é stato uno dei tre calciatori della Juventus, insieme a Rugani e Matuidi, a risultare positivo a Covid-19, la pandemia che sta investendo il mondo. Il calciatore argentino si sta riprendendo dopo lo spavento iniziale e ha raccontato la sua disavventura ai microfoni di AFA Play, broadcast ufficiale della nazionale allenata da Scaloni: “Non nascondo di aver avuto tanta paura. Per fortuna adesso sto molto meglio”. Dybala poi ammette: “Volevo allenarmi ma dopo pochi minuti ero già senza fiato. Avevo tosse, debolezza e sentivo molto freddo. Così ho capito che c’era qualcosa che non andava nel mio corpo. Questo virus non è una cosa facile. Bisogna stare a casa, in Italia la situazione non è semplice ci sono stati parecchi morti”.
L’ultima partita della Juventus é stata giocata contro l’Inter all’Allianz Stadium. Successo per 2-0 della squadra di Sarri con rete di Dybala, che ricorda: “Sono stati giorni di grande incertezza. Non sapevamo come muoverci”. I calciatori della Juventus sono stati i primi in Italia a trovare un accordo con la società bianconera sul taglio degli stipendi: “Chiellini é il nostro capitano e aveva parlato con il presidente facendoci capire che il club aveva bisogno di una mano visto l'impatto economico che avrebbe generato lo stop. C’erano opinioni diverse in squadra, ad alcuni calciatori mancava una partita per raggiungere un premio, sono questioni delicate. Non è facile trovarsi tutti d’accordo, ma alla fine abbiamo optato per il taglio degli stipendi. Abbiamo fatto la cosa più giusta”.
Infine sulla Nazionale Argentina: “Nell’autunno 2015 ricordo la prima convocazione. Fu un’emozione incredibile. Mi dispiace per come sono andate le cose finora con la maglia della Nazionale. Mi sarebbe piaciuto dare di più. Probabilmente avrei dovuto spiegare meglio quella frase sulla mia difficoltà nel giocare con Messi. Era facile interpretarla male”.