Gattuso ricorda il 'suo' Milan: "Champions 2007? Vinta in ritiro a Mal...
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 29/04/2019 -

Gattuso ricorda il 'suo' Milan: "Champions 2007? Vinta in ritiro a Malta, tra freddo e vino"

profile picture
profile picture
L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso ha ricordato alcuni dei suoi successi da calciatore, svelando simpatici retroscena
L'allenatore del Milan Gennaro Gattuso ha ricordato alcuni dei suoi successi da calciatore, svelando simpatici retroscena

Anche Gennaro Gattuso è intervenuto durante l'incontro di presentazione del libro "Da Calciopoli ai Pink Floyd" di Alberto Costa concentrandosi soprattutto sul passato da giocatore del Milan: “Galliani e Berlusconi pagavano buoni premi, ho preso tante di quelle multe da 1 milione-1 milione e mezzo, con tutti i danni che ho fatto. Poi meno male che vincevamo trofei e tutto passava in secondo piano. La rissa Ibra-Onyewu? Ci allenammo al campo 6, si sono acchiappati e pesavano 100kg l’uno: ho preso due schiaffi, e alla fine ho detto “ammazzatevi”. Ambrosini neanche si avvicinò, io da eroe mi sono avvicinato e ho provato a fermarli anche con un calcio, sono andato via poi. Nessuno poteva fermarli, si son sfogati. A Ibra poi è passata subito, non gli piace portare rancore: ad avercene di giocatori come lui”.

ibrahimovic_IMAGE_utd.jpg

L'allenatore dei rossoneri continua: “La salvezza del Milan in questi anni è stata il rispetto delle regole, poche volte Galliani è intervenuto: eravamo noi a rispettare la storia, c’era grande mentalità. Oggi si fa più fatica, la mentalità dei giocatori è cambiata: il primo giorno in cui sono andato a Milanello e mi sono fatto la barba ho lasciato due peli sul lavandino e Costacurta mi diede uno schiaffo in testa, dicendomi di pulire. Facevo fatica a parlare la stessa lingua che ho parlato l’ultimo anno in cui ho giocato in rossonero, per questo andai via: ora viviamo un’epoca diversa rispetto al passato. Si può tornare come prima, ma non bisogna dimenticare che i tempi son cambiati: è normale che se un allenatore crede fortemente in ciò che fanno i ragazzi, con passione e voglia, debba avere la fortuna di avere giocatori che facciano questo”.

Gattuso non riesce a trattenere i ricordi che riaffiorano nella sua mente: “Una volta si sentiva solo musica italiana negli spogliatoi: ora se metti musica italiana in spogliatoio ridono, va di moda l’hip-hop. Se metti Pupo...(tutti ridono). Oggi tutti i giocatori guardano partite che giocano in campionati esteri e ascoltano la musica con le cuffie. Poi se metti regolamenti si lamentano, cercano alibi e pensano alle loro abitudini: ognuno ora pensa al suo orticello, alle cose che gli piace fare. Io sono arrivato nel ‘99 e la tecnologia non era arrivata ai livelli di oggi, la musica si ascoltava il giusto. Da allenatore è una cosa che non concepisco quella di ascoltare la musica prima delle partite, ma l’ho accettato ora e mi sono aperto per non essere un disadattato. Era meglio sentire Pupo che quella schifezza di musica hip-hop che non si capisce niente”, prosegue l'allenatore rossonero.

Poi un aneddoto che fa capire quanto quel Milan fosse compatto in tutti i suoi componenti: Nel 2007 vivevamo un periodaccio e la società ci mandò a Malta  per il ritiro: faceva un freddo cane, eravamo tutti incazzati con Galliani. Dopo essere tornati a Milano, ci tornammo. Quell’anno vincemmo poi la Champions: stavamo fino alle 5 di mattina in 10-14 tra noi, bevendo un bicchiere di vino. Queste cose ci hanno rafforzato, oggi i giocatori mangiano, si alzano e vanno via. Ho giocato con tantissimi campioni, ma per essere tale devi essere coerente, non saltare un allenamento: Maldini per non saltare un allenamento prendeva 1-2 aulin al giorno, per me è il più forte con cui abbia mai giocato. Se all’epoca si diceva che non si dovevano vincere i giornali, così i giornali non si leggevano”.

galliani_GDM.jpg

E dopo aver parlato a lungo degli altri, la conclusione è tutta dedicata a sé stesso: “Nella vita ho sempre pensato di diventare il più forte nel mio ruolo, l’incontrista: ho cercato di migliorarmi, avevo qualità. Così scarso tecnicamente non ero, ma sapevo quale fosse il mio lavoro e quali fossero i miei limiti. Questo mettevo a disposizione”, ha concluso Gattuso.

Tags: Serie A



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!