5 volte 10 per Del Piero: Pinturicchio compie 50 anni
Pinturicchio e la 10, la corsa al Westfalenstadion e l’amore per la Juventus: buon 5 volte 10, Alessandro Del Piero
Il 10 come numero del destino e una tavolozza con ‘soli’ bianco e nero per creare la magia: pennellate d’artista per Alessandro Del Piero, che oggi compie 50 anni. O meglio, cinque volte 10 per essere più precisi.
Il Pinturicchio di Conegliano ha legato, per sempre, il suo nome a quello della Juventus. Un amore indissolubile e sincero. Del Piero l’ha presa per mano fino a portarla sul tetto del mondo ed era al suo fianco nel baratro più profondo. E poi l’ha aiutata a rinascere, da capitano. Perché Del Piero è Il Capitano che abbraccia generazioni di juventini.
L’amore incondizionato
“Un cavaliere non abbandona la sua Signora”. Alessandro Del Piero è stato il faro nella tempesta per la Juventus. Ha scelto di giocare in Serie B per amore di quei due colori che ormai erano la sua seconda pelle. Dall’alzare al cielo la Coppa del Mondo al campo di Rimini in pochi mesi, solo per amore.
Quell’amore che lo ha spinto a lasciare in punta di piedi qualche anno più tardi, quando la Juventus stava tornando grande. Un giro di campo silenzioso e toccante. Lacrime scroscianti di milioni di tifosi che hanno chiuso un ciclo. Del Piero ha rappresentato la Juventus per vent’anni. Era ed è il Capitano di tutti. Dei padri e dei figli. Di chi ha gioito e pianto per la Vecchia Signora. Un legame profondo, che va oltre i gol e i trofei. Del Piero incarna la juventinità per eccelenza, lui che ha avuto la benedizione di Gianni Agnelli.
Amare nelle vittorie e nelle sconfitte, lo ha sempre fatto Alex Del Piero. E i tifosi bianconeri lo sanno. E aspettano la chiusura definitiva di una lunga storia d’amore. Il ritorno a casa. Come dovrebbe essere. E come, si spera, prima o poi sarà.
Il “riscatto” azzurro
Ma Del Piero è stato anche il volto triste di Corea 2002. I gol sbagliati e le delusioni azzurre. Alex ha saputo aspettare il suo momento. E nella corsa al Westfalenstadion c’è la voglia di prendersi la sua personale rivincita. Corsa rabbiosa e famelica, poi pennellata sul secondo palo. Quello che è il suo tiro. La palla che termina sotto l’incrocio, gli italiani che esultano e Del Piero che ha avuto il suo riscatto. A suo modo. Nel modo che lo ha reso grande.
Del Piero è il gol in finale di Tokyo e la Juventus sul tetto del mondo. La linguaccia a San Siro. La standing ovation al Santiago Bernabeu. L’infortunio del ’98 e la ripresa. Il gol a Bari nel segno del padre. E il tiro a giro sul secondo palo. Un pennellata d’artista che rimarrà impressa nella storia del calcio. “Sarà Pinturicchio”, è diventato storia. Di arte e calcio. Passione ed emozione. A imperitura memoria.
Buon cinque volte 10, Alex.