Il presidente del Napoli, Aurelio De Laurentiis, ha rilasciato un'intervista al quotidiano Financial Times, nel quale ha ripercorso la propria esperienza da patron in quest'anno di vittorie e non solo.
"Ho messo sul piatto 37 milioni solo per un pezzo di carta. E da lì è cominciata l'avventura", commenta De Laurentiis sull'acquisto della società.
Le parole di De Laurentiis al Financial Times
Dunque la riflessione su questa stagione trionfale: "Mi chiedevano quale fosse il mio obiettivo per quest'anno visto che avevamo lasciato partire i giocatori più importanti e ne avevamo acquistati di sconosciuti. Quando ho risposto che l'obiettivo era vincere lo scudetto... sembrava che stessi bestemmiando. Ma poi l'abbiamo vinto".
Il segreto di questo successo: "Abbiamo vinto perché ho cominciato ad applicare nel calcio ciò che ho imparato in moltissimi anni spesi nel business cinematografico. Il nostro obiettivo era vincere mantenendo la stabilità finanziaria". Poi si torna alle origini del progetto: "Quando ho comprato il Napoli non sapevo nemmeno le regole del calcio, era un universo completamente nuovo per me". Sulle scelte della scorsa estate: "La voglia di vincere di quelli che sono andati via era esaurita. Non credevo più in loro. Forse mi sbagliavo, ma sono il proprietario. Decido io".
Poi De Laurentiis riflette in generale sulle condizioni del calcio italiano: "Non c'è miglioramento perché le decisioni non sono prese velocemente. I fondi? Cosa ne sanno della gestione di un giocatore? Il problema del mondo del calcio è riassunto da due parole: è uno sport ma al tempo stesso un'industria. Se non vinci, i tifosi non si preoccupano che tu abbia un buon bilancio. Per loro è meglio se tu vai in bancarotta. Ma devi vincere".