Da Lucerna a Milano bastano un paio di ore di macchina: da talento a campione, invece, la strada è ben più lunga. Lo sa Darian Males, arrivato oggi in Italia per firmare con l'Inter. Sconosciuto ai più, i dirigenti neroazzurri si augurano che lo svizzero possa essere l'attaccante de futuro.
A breve firmerà il contratto che lo legherà con il club di Suning, poi chissà, potrebbe essere girato subito in prestito al Genoa - sotto indicazione del ds Faggiano che fino a qualche settimana fa l'avrebbe voluto a Parma - per avere la chance di mettersi in mostra sin da subito. Di certo, vorrà farsi valere come ha fatto fino a oggi, continuando a miscelare il suo talento con l'ambizione di diventare un top player.
Classe 2001, Males quest'anno si è fatto conoscere grazie alla stagione disputata con il Lucerna, squadra in cui è cresciuto fin da ragazzino sino ad arrivare a giocare in prima squadra. Fra campionato e coppa, partendo quasi sempre dalla panchina, ha collezionato 21 presenze, 2 reti e 5 assist, numeri non troppo esaltanti ma che sono bastati a convincere Ausilio a bloccarlo per portarlo ad Appiano Gentile.
Tuttavia, se il talento di Darian è ancora da scoprire a pieno, siamo già sicuri che le qualità e le premesse siano quelle giuste. Quasi un metro e novanta di altezza, fisico longilineo ed imponente abbinato a doti tecniche oggi fondamentali per “rubare l’occhio” dei club più importanti. Velocità, tecnica ed esplosività, meglio conosciute come le caretteristiche ideali di ogni attaccante moderno.
Modernità appunto, quella che gli permette di essere già molto duttile in campo. Centravanti, ala destra, trequartista: Males quest'anno ha giocato in tutti questi ruoli. La strada sembra essere quella del numero 9, ma servirà ancora tempo per capire dove potrà rendere al meglio il giovane svizzero. Magari continuerà a fare bene in ogni zona di campo.
Al momento, si sprecano i tanti paragoni con trequartisti offensivi rapidi e tecnici: su tutti, con Josip Ilicic. Come lo sloveno, Males ama partire dalla destra per puntare i difensori e rientrare sul suo delizioso mancino. Conclusioni dalla distanza, abilità nel dribbling sullo stretto e ottima visione di gioco per l’ultimo passaggio, arricchiscono il pacchetto di un attaccante che possiede un bagaglio tecnico assolutamente completo.
E se il talento c’è, neanche la personalità manca. Da ala può giocare punta e viceversa… indizi grazie ai quali è facile intuire chi sia il suo modello del calcio: “Mi è sempre piaciuto Cristiano Ronaldo, lo ricordo soprattutto ai tempi del Manchester United. Da Cristiano si può prendere solo esempio”, aveva dichiarato qualche tempo fa in un'intervista. Insomma, idee chiare: niente male per un ragazzo che ancora è tutto in divenire.
Adesso CR7 potrebbe addirittura affrontarlo in Serie A. Forse inizialmente penserà di sognare, poi perà si renderà conto che l'impatto con il nostro campionato non è affatto semplice. Servirà lavorare e crescere, perchè in questo caso "la distanza" fra Svizzera e Italia è ben più lunga di un viaggetto. Ma Darian fretta non ne ha, il tempo è dalla sua parte. La corsa per diventare grande è appena cominciata.
A cura di Marcello Mazzari