Un anno al Milan e cinque all'Inter, le due squadre milanesi che sono tornate a lottare per lo scudetto. "Mi fa piacere che Milano, dopo tanti anni di dominio della Juventus, sia tornata grande. E che finalmente lo scudetto per il Milan e per l’Inter sia una prospettiva concreta e non soltanto una parola da sbandierare per alimentare le illusioni". Così Hernan Crespo a La Gazzetta dello Sport.
L'attuale allenatore del Defensa y Justicia, finalista della Copa Sudamericana, si è poi soffermato sulla qualità dei nerazzurri: "La concretezza. Cercano sempre la giocata in verticale, vanno subito al sodo. Ha elementi che fisicamente sono molto strutturati, ha potenza, energia. Guardate Hakimi: per fermarlo ci vogliono i cecchini! E Lukaku, là davanti, è una forza della natura: si trascina i difensori con una forza pazzesca".
Sul connazionale Lautaro: "Non andando al Barcellona, come gli avevo suggerito, ha fatto un affare e i risultati mi stanno dando ragione. Lautaro è un fenomeno, in area di rigore è un rapace: non sbaglia un movimento, quando calcia centra sempre la porta. In giro ce ne sono pochi come lui".
Sul Milan: "Il successo di Cagliari non era così scontato. Intanto il Milan giocava con la pressione addosso per la vittoria dell’Inter, era in trasferta, rientrava Ibrahimovic ma si sapeva in quali condizioni e c’erano parecchi assenti. È stata una vittoria molto importante. È come se i rossoneri avessero gridato: “Noi ci siamo!”. E ci saranno fino alla fine, perché sono una squadra vera, costruita con intelligenza dal mio amico Paolo Maldini e guidato con saggezza dal mio amico Pioli. E poi c’è Ibra, che i ragazzi che si avvicinano al calcio dovrebbero studiare: fenomeno".
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