Il calcio ai tempi del Covid-19. Il pallone non rotola più sui campi ormai da settimane e i vertici dello sport valutano come poter concludere la stagione interrotta dall'emergenza Coronavirus ma tanti sono i temi da valutare, da quello relativo ai provvedimenti ministeriali a come procede la curva dei contagi; quindi sempre con l'argomento 'salute' inevitabilmente in primo piano e poi le questioni contrattuali, tra stipendi e possibilità che il campionato finisca in piena estate.
Coronavirus, il bollettino del 2 aprile
Coronavirus, le news dal calcio estero
Damiano Tommasi, presidente dell'AssoCalciatori, è tornato su tutti questi argomenti ai microfoni di Radio Kiss Kiss ed ha subito precisato che "per concludere i campionati in piena estate bisogna cambiare anche le norme in ambito contrattualistico.
Poi prima di riprendere c’è bisogno anche di impostare un discorso medico di grande prudenza. Stiamo monitorando la situazione anche con i protocolli di prevenzione”.
Il taglio degli stipendi
“Per riprendere bisogna essere sicuri al 100%. Con una seconda ricaduta produrremmo un danno ancora peggiore. Quindi la ripresa dovrà essere ponderata nella maniera giusta. Bisogna capire se si riprende e quando si torna.
Sicuramente la riduzione degli stipendi non è la priorità ma capire quando e se si tornerà. Se il campionato si fermerà allora bisognerà discutere in modo collettivo su queste 4 mensilità”.
Juventus, taglio stipendi: "Riduzione compensi di 4 mensilità"
Inter, squadra e staff disponibili per il taglio degli stipendi
I contratti in scadenza il 30 giugno
"Se la stagione proseguirà oltre il 30 giugno, sarà necessario rivedere accordi e contratti. Quello relativo ai giocatori in scadenza 30 giugno è uno degli argomenti principali su tutti i tavoli di discussione. Per i contratti in scadenza sarebbe da capire come gestirli, ma sempre in maniera collettiva avendo delle linee guida generali, perché sono diversi da paese a paese”.