Per Sergio Conceiçao, Porto-Lazio non potrà mai essere una partita qualunque. Tra passato e presente, l'allenatore portoghese ha presentato la sfida in conferenza stampa: "La Lazio per l'esperienza vissuta e per i titoli vinti rappresenta tanto per me, ho ricordi bellissimi a Roma e per la Lazio provo grande affetto. So che affrontiamo una squadra molto forte: passerà la squadra migliore".
"Sono tifoso la Lazio, amo da morire Roma. La Lazio mi è rimasta nel cuore, sapete come mi sono sentito, ricordo la Supercoppa nel 1998 dove abbiamo vinto a Torino contro la Juventus. Una squadra e una dirigenza di altissimo livello" ha dichiarato l'allenatore.
Porto-Lazio, le parole di Conceiçao
La Lazio sarà la terza squadra italiana consecutiva affrontata dai portoghesi alle fasi a eliminazioni di una coppa europea, dopo Roma e Lazio: "Non è una coincidenza, bensì lavoro. Italiani, spagnoli, portoghesi, inglesi: noi ci prepariamo bene studiando l'avversario. La nostra priorità il campionato ma noi siamo il Porto e dobbiamo sempre dare il massimo in ogni competizione".
Di fronte a sé non troverà Immobile, assente dalla sfida, ma la qualità non manca ai biancocelesti: "Hanno un attacco forte, buone individualità come Pedro e Felipe Anderson. Dobbiamo stare molto attenti perché hanno dei principi di gioco che mi sono piaciuti. Sa giocare, sa utilizzare lo spazio dietro la linea difensiva dell'avversario, va bene in profondità. Segna molto, è vero che subisce anche ma ho visto principi molto interessanti".
E proprio Felipe Anderson sarà l'ex di giornata: la sua esperienza col Porto nella scorsa stagione non è stata delle più fortunate e adesso avrà l'ccasione di rifarsi: "Non ha avuto la possibilità di giocare molto ma ha capacità fisiche e tecniche incredibili. Il problema era motivazionale, di continuità. Può giocare una grande partita e poi passare ad alcuni momenti di sfiducia. Sentire le opinioni e le critiche rende più difficile il suo lavoro. Ho difficoltà a parlare di lui perché è una brava persona. Sono ragazzi che devono trovarsi in un ambiente ideale per esprimere le migliori qualità sul campo".