"In Italia la politica e la burocrazia comandano tutto. Per fare lo stadio volevamo "tagliare" le curve: se me lo avessero concesso, a questo punto Firenze avrebbe avuto quasi un nuovo stadio: peccato". Parla così il presidente della Fiorentina, Rocco Commisso, ospite all'università di Firenze.
"Con lo stadio potevo spendere 700/800 milioni, ma ho imparato che ora devo calmarmi. Lo stadio è una cosa pubblica, se la vedrà lo Stato. Il calcio è un'industria importante per l'Italia. In Turchia, in Olanda e in Scozia e ovunque hanno stadi più belli e coperti rispetto a quelli di Firenze. La città è bella, perché non facciamo un impianto alla sua altezza?".
Fiorentina, le parole di Commisso
Commisso ha poi commentato la situazione dei ricavi nel calcio italiano, problema che a suo dire condiziona tutto il movimento: Il problema numero uno della Fiorentina è che non ci sono i ricavi. Sia il Milan che l'Inter vogliono ridurre i costi, pur avendo 3/4 volte i nostri ricavi".
"Non posso spendere ogni anno 40 milioni" ha commentato il presidente viola. Che ha poi proseguito: "Io ho messo tanti soldi senza fare debiti e non avremo mai problemi finanziari, ma non posso dirvi chi compriamo perché i giocatori costano. Non possiamo competere con il calcio inglese, hanno molti più ricavi".
Commisso non è poi tornato sull'addio di due grandi ex della Fiorentina, Federico Chiesa e Dusan Vlahovic. Entrambi, a un anno e mezzo di distanza l'uno dall'altro, hanno salutato la maglia viola per trasferirsi ai rivali della Juventus. Il motivo? Secondo il presidente della Fiorentina è puramente economico: "Perché tutti un tempo volevano andare alla Juventus? Per i soldi, mica per amore della maglia. Sia Vlahovic che Chiesa, oltre che Bernardeschi, hanno preso tanti soldi alla Juve".