L’ultima partita in azzurro di Giorgio Chiellini è stata l’11 giugno 2019 contro la Bosnia, la stessa avversaria dell’Italia nella prima partita in Nations League. Dopo Roberto Mancini, il capitano della Nazionale ha parlato in conferenza stampa da Coverciano: “Tornare qui mi ha dato tanta gioia, indossare la maglia dell'Italia, vedere i compagni, il mister, dopo un anno così ne avevo bisogno".
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Il ritorno
Il difensore della Juventus è stato fuori a lungo per un grave infortunio: "Nell'ultimo anno non ho giocato e dato continuità, spero di giocare il più possibile e voglio godermi quel che farò negli ultimi mesi. A quest'età non posso fare programmi a lungo termine”. La fiducia di Mancini non è mai mancata: "Mi ha fatto piacere essere richiamato in azzurro. Qualche dubbio lo avevo, ma il mister si è fatto sentire spesso in questi mesi, mi è stato sempre vicino e non posso che essergli grato". Nella sua testa c’è l’Europeo, per il futuro si vedrà: "Sarei felice di fare un'annata coronata da un Europeo da protagonista. Non voglio pensare a quel che sarà dopo, faccio fatica ad andare avanti nel tempo…”.
Il calcio post lockdown
Chiellini ancora ha fatto fatica ad abituarsi al calcio post lockdown: "Dopo i primi test, stiamo vivendo normalmente questa situazione. È stato strano dover giocare per tanti mesi a porte chiuse, senti tutto, non c'è l'emozione che hai quando ci sono tante persone. Ci auguriamo che al più presto possano tornare i tifosi. Sembra di giocare amichevoli e invece sono partite importanti”.
Il Covid ha sconvolto anche il mondo dello sport: "Con quello che è successo nei mesi scorsi, non possiamo parlare di una stagione normale. Lo vediamo da quel che succede, siamo anche fortunati, e tocchiamo ferro, ma nel resto del mondo ci sono situazioni molto gravi. Se il campionato non si fermerà, dovremo essere contenti. Sappiamo tutti che dovremo fare sacrifici: avremmo avuto bisogno di preparazione, tutti, ma di normale ora non c'è niente. Cercheremo di fare al meglio delle nostre possibilità queste partite senza accampare scuse ma dando qualcosa di più".
La Juventus
Immancabile un commento sul proprio club e l’avvicendamento in panchina tra Sarri e l’ex compagno di squadra Pirlo: "Un anno complicato e le vicissitudini esterne hanno aumentato le difficoltà. Tutti bravi a raggiungere lo scudetto, cosa che non era scontata. Chiaro che la speranza era fare un altro tipo di crescita, ma ce l'abbiamo messa tutta, tutti quanti, tutte le componenti. Da parte nostra, da parte mia, c'è grande rispetto per Sarri, una persona vera cui nessuno può dire niente. Sono uscite di tutti i colori: da parte nostra c'è rispetto nei suoi confronti per la persona che è”.