Un risultato storico. Vale la pena brindare. “Cameriere, birra per tutti”. Il colpo grosso del Catanzaro al ‘Bentegodi’ in Coppa Italia merita uno strappo alla regola: “Ma un bicchiere a testa, non di più”, chiosa l’allenatore Antonio Calabro. Ore 21,30: i calciatori sono appena rientrati in albergo. C’è aria di festa nel gruppo dopo 165 minuti di battaglia.
Una partita interminabile. Tempi regolamentari, supplementari e una serie lunghissima di rigori, a oltranza. Sedici con esattezza: “Era ora di cena, ad un certo punto lo stomaco mi brontolava più per la fame che per la tensione', commenta sorridendo Calabro a gianlucadimarzio.com: “i ragazzi mi hanno chiesto di bere una birra a cena, diciamo che è stato il nostro premio partita’. Il passaggio del turno va celebrato. Ma non si può fare troppo tardi, all’indomani, di prima mattina, c’è l’aereo del rientro: ‘Certe situazioni aiutano a formare il gruppo e a conoscersi meglio. Più di quanto possa fare il campo’.
L'ultimo rigore e il Whatsapp del presidente
Uno a uno al termine dei novanta minuti regolamentari con i calabresi in inferiorità numerica per l'espulsione di Riggio: 'Non mi sono preoccupato più di tanto, ho visto un sacrificio mentale senza eguali da parte di tutti'. Poi l'overtime e i rigori: 'Sono rimasto freddo, ho solo temuto di trascorrere la notte allo stadio, non finiva più', prosegue Calabro. L'ultimo tiro di Illanes volato sopra la traversa di Branduani regala al Catanzaro la tappa di Genova. Ore 20,15. La squadra era ancora in campo: whatsapp del presidente Floriano Noto: 'Questa è la squadra che voglio e questa è la squadra che vogliono i tifosi'. Un messaggio breve ma chiaro da parte del numero uno della società. Soprattutto in vista del campionato.
“Chi mi conosce sa che controllo le emozioni, purtroppo abbiamo poco tempo per goderci questo successo”, conclude l’allenatore. Domenica ricomincia la corsa: “Sono e siamo ambiziosi anche se la squadra è in fase di allestimento, la nostra priorità resta il campionato”. Prossimo appuntamento in Coppa Italia a Marassi con il Genoa. La tradizione è favorevole ai giallorossi. Nel Settembre del 1972 (quando ancora c’erano i gironi) il Catanzaro si impose per 2-1 grazie ad una doppietta di Francesco Rizzo, primo giocatore calabrese a vestire l’azzurro dell’Italia. Nell’agosto del 2005, invece, sul neutro di Alessandria la vittoria arrivò a tavolino. La gara infatti venne sospesa per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi del Genoa. Ora si può scrivere una nuova pagina di storia. Il Catanzaro vuol brindare ancora.
A cura di Fabrizio Caianiello