E' nata la Roma Calcio Amputati... e giocano uno sport bellissimo
Close menu
Chiudi
Logo gdm
Logo gdm
logo
Ciao! Disabilita l'adblock per poter navigare correttamente e seguire tutte le novità di Gianluca Di Marzio
logo
Chiudi

Data: 13/01/2022 -

E' nata la Roma Calcio Amputati... e giocano uno sport bellissimo

profile picture
profile picture
Il racconto di Arturo Mariani, presidente e giocatore della ASD Roma Calcio Amputati
calcio-amputati-1
Il racconto di Arturo Mariani, presidente e giocatore della ASD Roma Calcio Amputati

Ormai felicemente ammirato davanti alle imprese dei tantissimi atleti paralimpici in tutte le discipline sportive, l’immagine che mi trovo davanti, sulla porta di un bar del quartiere romano dell’Infernetto mi spiazza. Non certo per la disabilità di Arturo, ma per la mia personale disabitudine ad osservare una sorridente consapevolezza.

Arturo Mariani è un ragazzo di 28 anni, fondatore, vice presidente e calciatore della A.S.D Roma calcio amputati e della Nazionale Italiana. E’ senza la gamba destra fin dalla nascita, ma basta un minuto per capire che non è certo questo che lo contraddistingue. Al massimo un’invidiabile barba castana o l’orecchino al lobo sinistro, insieme ad un sorriso contagioso.

 

roma-calcio-amputati-perrotta.jpg

 

Spiazzante, più che la stantia retorica sull’accettazione della disabilità, il fatto che mi aspetti in piedi, sulle stampelle, fuori dal bar. La domanda mi esce quasi naturale, “ma con tutti i progressi tecnologici, perché non utilizzi una protesi?”. “Solo quando è necessario. Io non ho una gamba di meno, ho semplicemente una gamba. E quella uso”. Silenzio. Non so se mi abbia più imbarazzato la domanda idiota o la profondità di lettura della risposta. Fatto sta che esco dalla personale impasse e ordino un caffè.

 

f0c34f3b-de13-40f0-9a21-4baca606546d.jpg

 

Arturo mi racconta tutto l’excursus di un movimento che in Italia è giovanissimo. La Nazionale Italiana Calcio Amputati nasce dalla volontà di Francesco Messori, un ragazzo nato senza una gamba con una forte passione per il calcio. Nel 2011 il Centro Sportivo Italiano concede a Messori di giocare in un campionato CSI per atleti normodotati. Utilizzando Facebook, Messori recluta una squadra di persone amputate provenienti da tutta Italia.

 

calcio-amputati-5.jpg

 

Esattamente il modo in cui Arturo prese parte ai primi allenamenti della Nazionale: Facendo zapping in televisione vidi un torneo in Africa di calcio per amputati. Per me fu un colpo di fulmine. Volevo farlo anche io. Fino a quel momento giocavo sì a calcio, ma con una protesi. Proprio per quel discorso che ti facevo prima. Avevo una gamba di meno rispetto agli altri”. Quelle immagini furono per Arturo un’illuminazione. “Mi ha cambiato la vita, la testa. Non era più avere una gamba di meno, ma la domanda da quel giorno fu, cosa posso fare con una sola gamba?”.

  

calcio-amputati-3.jpg

 

Iniziano le ricerche su Google, “come qualsiasi persona che vuole informarsi, non sapendo nulla del movimento. Calcio, amputati, Italia. E trovai Francesco”. Da lì inizia un percorso per la valorizzazione e pubblicizzazione del nuovo sport. Una disciplina che in certi Paesi del mondo è seguitissima e, purtroppo, piena di atleti. Turchia, Uzbekistan, Angola, Ghana, Messico, solo per citarne alcuni. Tantissimi paesi dove la guerra e le sue implicazioni creano danni enormi.

 

calcio-amputati-6.jpg

 

Arturo mi mostra un video della finale del campionato europeo del 2017. Vodafone Park, casa del Besiktas. 40.000 spettatori sugli spalti. La Turchia batte l’Inghilterra 2-1 con un gol nel recupero del capitano. Un delirio di entusiasmo e lacrime. Ma quello che colpisce è la qualità del gioco. Il pallone viaggia veloce, i giocatori anche, nonostante dover correre con le stampelle. In 3 minuti di highlights si vedono gesti tecnici da far invidia a tanti professionisti. Da ignorante mi esce un naturale, “è una figata”. Guardare per credere.

 

La passione con la quale Arturo racconta il suo sport è contagiosa. Le curiosità sulle regole del gioco escono a getto continuo. “Chiedimi pure, è normale non saperlo”. A calcio per amputati si gioca 7 contro 7, in un campo poco più piccolo di uno da calciotto. Le regole sono quasi tutte come il calcio, tranne alcune. Non c’è il fuorigioco, le rimesse laterali si battono con i piedi e il fallo di mano è con la stampella. Se la tocchi, l’arbitro fischia.

Ormai è partito il loop: “Scusa e il portiere?”. “Ah lui deve essere senza un braccio. Tu pensa che il portiere della Roma Calcio Amputati è senza entrambe le gambe, gioca con le protesi. Ma deve nascondere sotto la maglietta un braccio per poter giocare. Sono le regole”.

 

calcio-amputati-2.jpg

 

Arturo quando inizia a parlare della sua creatura si accende ancora di più. La A.S.D. Roma Calcio Amputati nasce nel 2021, proprio su iniziativa di Arturo. Hanno sposato il progetto e ricoprono un ruolo di spicco all’interno dell’organigramma societario personalità come il vicepresidente Simone Perrotta, ex calciatore della AS Roma e Campione del Mondo nel 2006; il direttore sportivo Luca Zavatti, ex calciatore professionista; ed il consigliere Matteo Cavagnini, campione di basket in carrozzina. Presidente è Stefano Mariani, papà di Arturo: “Gli devo tutto”.

 

ab5a262d-7274-4428-957e-51f7b411bebd.jpg

 

A marzo di quest’anno parteciperà al Campionato Italiano Fispes che per ora conta 4 club: Roma, Levante, Vicenza e Montelabbate. “E’ solo l’inizio, ma siamo orgogliosi. Vogliamo essere un polo di inclusione a livello locale ma anche nazionale. E’ il mio sogno. Vorrei far conoscere a più persone questo sport, far capire ai tanti come me che si può fare. Attraverso il calcio far uscire dal guscio ogni singolo ragazzo che ha questa disabilità. Si può rinascere, si può essere orgogliosi e non vergognarsi di niente”.

  

logo-roma-calcio-amputati.jpg

 

Il percorso è ancora lungo, i soldi sono pochi. “Siamo spinti dalla passione. Magari con qualche sponsor potremmo fare degli open day per farci conoscere, per far sì che qualche ragazzo possa uscire da quel guscio di vergogna o paura”. E’ un appello accorato quello di Arturo che racconta la storia di un ragazzo siriano di 16 anni che ha perso la gamba da bambino.

A marzo giocherà con la Roma Calcio Amputati: “E’ il mio orgoglio più grande. Mi ha scritto sui social, è venuto un giorno ad allenarsi e adesso è il nostro giovane talento. Per uno come lui ce ne sono migliaia che magari non ci conoscono, si vergognano o magari non credono di potercela fare. A loro dico venite, scriveteci. Si può fare”. Si Arturo si può fare ed è davvero una figata.

PAGINA FACEBOOK NAZIONALE CALCIO AMPUTATI

PAGINA FACEBOOK ASD ROMA CALCIO AMPUTATI



Newsletter

Collegati alla nostra newsletter per ricevere sempre tutte le ultime novità!