La prima decisione di Daniel Angelici dopo la sconfitta del Boca contro il River nella finale della Copa Libertadores 2018 è stata quella di andare alla ricerca di un idolo del tifo per occuparsi della parte sportiva del club. Ed è così che Nicolás Burdisso è stato presentato come direttore sportivo per due stagioni.
L'ex difensore si è fatto affiancare da Aníbal Matellán, con cui ha scelto Gustavo Alfaro come allenatore. Poi, l'8 dicembre, è cambiato tutto. Jorge Amor Ameal ha vinto le elezioni e la gestione di Angelici si è chiusa. Il contratto di Burdisso tuttavia prevedeva un altro anno, ovvero fino alla fine del 2020, ma l'addio è vicino.
"Decisioni senza consenso"
La nuova dirigenza con Ameal a capo e Riquelme al suo fianco, però, ha già messo mano alla struttura del club. Cominciando dalle guide tecniche delle giovanili e ignorando il Segretariato Tecnico formato da Burdisso e Matellan.
"Ci siamo messi a disposizione, non vogliamo essere un peso o qualcosa del genere - ha spiegato lo stesso Burdisso ai microfoni di Olè - comprendiamo che oggi ci sono altre persone che lavorano nel club e che le decisioni vengono prese senza il nostro consenso in maniera autonoma. Questo è il motivo per cui pensiamo di non aver altro da fare qui. Sia Hannibal che io siamo figli del club e non volevamo smettere. Volevamo solo fare un passo indietro per continuare il lavoro. Vogliamo augurare il meglio al Boca".