L’uomo degli esordi non si smentisce. Il primo gol del nuovo mondo del calcio lo sigla Erling Haaland, abituato a agli appuntamenti storici. Segna ed esulta, ciondola vicino la bandierina del calcio d’angolo, senza toccare nessuno.
Gioisce a distanza, in uno stadio vuoto, dove si sentono distintamente le urla di gioia di compagni e staff. Non un gol qualsiasi: quello del giovane norvegese segna il primo passo verso il ritorno alla normalità, in una gara speciale come quella contro lo Schalke 04, nel derby della Ruhr.
Dieci gol in nove partite con il Borussia Dortmund per ‘Majin Bu’, come viene soprannominato per via della sua esultanza. Aveva segnato all’esordio in campionato, si è ripetuto in Champions. Non poteva mettere la sua firma nel ritorno alla vita della Bundesliga.