Branduani, dai guantoni di Julio Cesar al record con… Szczesny: “Voglio la B con la Juve Stabia”
Il portiere delle Vespe è il meno battuto fra A, B e C. Mentre in Europa solo Montoya del Linense e l’ex giallorosso Alisson hanno fatto meglio.
Divisa, scarpette e guantoni. Pronto a difendere la propria porta. Avversari avvisati, da lì non si passa. Un muro massiccio, completamente gialloblù. Innalzato da Paolo Branduani, estremo difensore della Juve Stabia dei record, che con 8 gol subiti in 16 partite è il portiere professionista meno battuto in Italia: “Le statistiche positive fanno piacere – racconta in esclusiva ai microfoni di Gianlucadimarzio.com – ma io penso solo a lavorare duramente e con la massima umiltà”. Fra A, B e C Branduani condivide il record col collega juventino Szczesny. Occhio, però, a ricordarglielo: “La massima serie è un’altra cosa, ci sono tante squadre forti. Anche la Serie B è un campionato molto equilibrato. Ma io ora sono concentrato sulla mia esperienza a Castellammare e voglio continuare a far bene con la Juve Stabia”.
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La squadra di Caserta sta infrangendo ogni primato. Capolista in solitaria in Serie C (girone C) a +9 dal Trapani, in campionato le Vespe sono ancora imbattute. Traguardo in Europa (considerando solo il campionato) che detengono insieme a Juve, PSG, Liverpool, Borussia Dortmund e Union Berlino: “Il merito è di tutti, sia dell’allenatore che della squadra. Il centrocampo e l’attacco stanno facendo bene, anche in difesa siamo molto solidi e subiamo pochi tiri. Con Caserta lavoriamo molto sulla fase arretrata”. I gialloblù, come la Juve, vantano infatti la miglior retroguardia fra i pro in Italia. E la terza in Europa: dopo RB Linense (terza serie spagnola) a quota 6 reti subite e Liverpool fermo a 7. E proprio Alisson, pagato in estate 73 milioni dai Reds, in Premier ha subito un solo gol in meno di Branduani: “Questi numeri mi lusingano, ma è impossibile fare un paragone. L’ex giallorosso sfida tanti top club in Inghilterra ed è attualmente uno dei portieri più forti al mondo”. Curriculum e obiettivi diversi, ma il confronto a distanza fra il brasiliano e Branduani regge. Almeno nelle statistiche.
Saracinesca abbassata sulla propria porta, il portiere della Juve Stabia vuole aiutare la squadra a realizzare il sogno promozione: “Quest’annata può scrivere la storia. Stiamo facendo qualcosa di grandioso. Vogliamo cullare il sogno fino alla fine e raggiungere la Serie B”. Idee chiare e testa sulla spalle, per uno come il classe ’89 che di gavetta ne ha fatta tanta. Partendo dalle giovanili dell’Inter: “Ho completato tutta la trafila nel settore giovanile nerazzurro. Nel 07/08 con la Primavera ho avuto la fortuna di giocare insieme a ragazzi che poi si sono affermati come Santon, Khrin, Obi, Siligardi, Destro e Balotelli. Mario, però, era il più forte. Di un’altra categoria. Già in Primavera era pronto per fare bene in prima squadra”. L’Inter dei grandi, appunto, che con Mancini in quella stagione si laureò campione d’Italia: “Era un gruppo incredibile. C’erano giocatori del calibro di Zanetti, Vieira, Ibrahimovic e in porta Julio Cesar”. Non a caso, l’estremo difensore brasiliano era il punto di riferimento per quel giovane Branduani: “Mi dava tanti consigli, così come agli altri ragazzi. Ricordo che ai tempi degli Allievi, come premio, a turno ci davano l’opportunità di allenarci con la prima squadra. E al termine di una seduta il brasiliano mi regalò i suoi guanti. Li custodisco ancora gelosamente”.
Con i consigli di Julio Cesar la carriera di Branduani è partita in D con la Colognese, proseguita prima in B con l’Albinoleffe e poi in C, per cinque stagioni, tra le fila della Feralpisalò. Fino al trampolino Spal: “Sono arrivato a Ferrara nel 2015. Eravamo in C e in panchina c’era Semplici. Dopo un’ottima stagione siamo saliti in B. A causa di un infortunio, però, sono stato costretto a restare lontano dal terreno di gioco per qualche mese e Meret prese il mio posto. Col senno di poi non avrei dovuto lasciare la Spal, è stato un errore”.
Le soddisfazioni, però, sono comunque arrivate. Dall’estate 2017 l’occasione Juve Stabia e quest’anno la grande stagione da protagonista: “Fra gli altri, anche Meret mi ha fatto i complimenti. Siamo rimasti in contatto e nei prossimi giorni ci vedremo per scambiarci gli auguri di Natale. Oltre ad Alex sento anche Belec, Bolzoni, Schiattarella, Lazzari”. Rapporti mantenuti, rigorosamente su WhatsApp. Perché di altri social Branduani non vuole sentirne parlare: “Non sono un appassionato. Ho solo una pagina atleta su Facebook, ma nessun account. Neppure su Instagram. Preferisco trascorrere il tempo libero con mia moglie e mio figlio”.
Altro che post, foto e like. Per Branduani, oltre agli affetti, c’è solo la Juve Stabia. Una vera seconda famiglia: “Siamo un gruppo molto affiatato. Fatto di grandi persone, prima che di ottimi giocatori”. Le premesse ci sono tutte. Questa squadra ha voglia di tornare grande: il sogno Serie B è vivo. E Branduani vuole fare la sua parte. Continuando a tenere saldo il massiccio muro gialloblù.
Di Oscar Maresca