“Ma quanti gol farà Borriello all’Ibiza?”. Il presidente Amedeo Salvo non tira ad indovinare anche perché “se avessi la risposta vinceremmo tutti i campionati”. Ovviamente. “Spero tanti”. Perché Borriello, per lui, è tutt’altro che una scommessa. “Te lo garantisco, qui, ora: sarà la nostra rivelazione. Farà benissimo. Nella vita contano due fattori: la cultura del lavoro e l’ambizione. Marco le ha entrambe”. E la paella, il mare e le discoteche? Salvo si fa una risata e controbatte. “La ‘fiesta' e le discoteche ci sono sono solo ad Ibiza? Sei mai stato a Madrid? Quelle cose ci sono ovunque. D’estate, in Spagna, di più, ovvio. Ma fortunatamente la stagione calcistica finisce a giugno!”. Anzi. “In spiaggia noi ci alleniamo! Sveglia presto e corsa, alle 8 di mattina quando i turisti non ci sono”. A proposito della isla. “Ibiza è bellissima, si vive benissimo: il periodo estivo corre veloce, durante l’inverno è un paradiso assoluto, le distanze sono brevi, c’è grande sicurezza e la qualità della vita è ottima. Le famiglie dei calciatori amano stare qui”. Ma soprattutto “è un’isola che vive di calcio. La nostra è una società seria, di gente per bene che conosce questo mondo. Abbiamo un progetto reale alla base, molto concreto”. Esattamente questo l’x factor che ha convinto Marco Borriello ad accettare la Serie C spagnola.
"Borriello all’Ibiza? Por que no?!”. Il presidente del club, Amedeo Salvo, che in passato è stato il numero uno anche del Valencia - squadra per cui è tifossimo - ai tempi di Lim e Cancelo, ci racconta in esclusiva la trattativa. “Ci serviva un ‘9’ forte, che garantisse gol”. Poi è stato un gioco di tasselli, che piano piano si sono incastrati. “Il 7 agosto la federazione spagnola ci comunica che in Segunda B si era liberato un posto ‘extra’ sul mercato legato a questioni amministrative derivanti dai debiti dell'Lorca Fútbol Club. E per meriti sportivi quella casella è stata assegnata a noi”. Questo il primo passo. Il secondo è un aneddoto tutto ‘in famiglia’. Salvo continua. “Poi caso ha voluto che mia moglie, Ornella Desiree Bellia, italiana, che lavora nell’European Leagues (organizzazione sportiva calcistica che rappresenta gli interessi delle Leghe nazionali professionistiche in Europa) mi mettesse la pulce nell’orecchio. ‘Ma Borriello!?’. Così abbiamo subito chiamato il suo agente. Poi ho telefonato al ragazzo”. La scintilla è scoccata subito. “Pensavo fosse impossibile, inizialmente. Poi gli ho spiegato i piani del club e lui è sembrato da subito molto interessato, accettando la categoria".
Questione di feeling. La firma sul contratto è arrivata con vista mare. “I soldi non c’entrano nulla. Noi volevamo lui, lui voleva noi e l’isola, che è il posto dove vuole mettere radici. Ci siamo trovati e basta”. Con un futuro insieme che probabilmente andrà oltre il campo. “Sì. Ne abbiamo discusso. Un giorno, quando deciderà di smettere, Marco potrà avere una posizione esecutiva nel club”. Prima però i gol in campo. “Come quelli che ha fatto a Roma o Cagliari!”. Salvo ci rivela. “Se Borriello era conosciuto a Ibiza prima di venire qui? Beh Borriello è famoso! Io però ricordo in particolare la sua tappa a Roma, con Luis Enrique in panchina. Poi prima di definire l’acquisto mi sono rivisto le reti che aveva messo a segno con il Cagliari. Los goles, eso”. Puntualizza il presidente, che con l’Italiano un po’ ci litiga. “Io capisco tutto però non parlo niente!”. E Borriello come va con lo spagnolo? “Alla grande! Si fa capire da tutti”. E si fa voler bene già dallo spogliatoio, che lo ha accolto alla grande. “E’ entrato in punta di piedi. Ha un sorriso per chiunque”. Salvo gongola e pregusta il suo ‘9’ azzurro. In attesa delle prime esultanze in tribuna. “Come devo festeggiare? Urlando ‘mamma mia’ può andare?”. Italiano, perfetto, Borriello.