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“Who needs Ronaldo?” Il Portogallo ai piedi di Gonçalo Ramos

Ramos protagonista con il Portogallo ai Mondiali: la tripletta contro la Svizzera, l’eredità di Ronaldo e il destino incrociato con Joao Felix

“De outra galaxia”, di un’altra galassia. Così il giornale portoghese Record aveva titolato in prima pagina sull’attaccante del Benfica Gonçalo Ramos dopo la tripletta ai preliminari di Champions League contro il Midtjylland. Esattamente 4 mesi e 3 giorni dopo, al Lusail Iconic Stadium è nata una stella. “Who needs Ronaldo?”: così recitava lo striscione di un tifoso del Real Madrid dopo che CR7 aveva firmato con la Juventus. L’avrà pensato anche il ct Santos. Altri tre gol, questa volta però agli ottavi di finale dei Mondiali contro la Svizzera. Il Portogallo sale sul carro Ramos.

Il sogno Mondiale di Ramos

Lo stesso Ramos che da quello che si diceva nel pre partita, non doveva neanche giocare. Il titolare, non troppo scontato vista la recente situazione, doveva essere Cristiano Ronaldo. Con una decisione dell’ultimo minuto, Santos manda in campo il classe 2001. Lui che prima del Mondiale aveva appena una presenza in amichevole contro la Nigeria e ai gironi aveva giocato soltanto per dieci minuti tra Ghana e Uruguay

 

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Se cresci calciatore in Portogallo, difficile che non prendi come esempio Cristiano Ronaldo. A maggior ragione se sei un attaccante. Pensate Gonçalo Ramos che si ritrova a sostituire il suo idolo a un Mondiale. Anche durante l’inno, tutti gli obiettivi delle fotocamere sono puntati su CR7. E forse è stata la sua fortuna. Meno occhi addosso, più possibilità di sorprendere

Dal gol sotto la Kop all’amicizia con Núñez

Ora il sogno. Tre gol al Mondiale che sono la consacrazione di un percorso non così semplice, sempre con la maglia del Benfica. Già lo scorso anno era stato uno dei protagonisti della cavalcata in Champions League dei portoghesi. Nella partita di ritorno contro il Liverpool ad Anfield, aveva segnato il gol dell’1-1 dando speranze di rimonta ai portoghesi. Quello è stato il suo primo gol in assoluto in Champions League, sotto la Kop. Non proprio una location a caso. Prima di lui, segna anche Darwin Núñez, suo amico da sempre, compagno di reparto e avversario con l’Uruguay ai gironi di questo Mondiale. Con uno splendido pallonetto aveva superato Alisson, ma il guardalinee segnala il fuorigioco e si rimane sull’1-0 momentaneo.  

 

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Se in quel momento la “gloria”, era rimasta a Ramos, non è stato così per gran parte della sua carriera. Da anni se ne parla un gran bene di lui e i risultati lo sostengono: capocannoniere agli Europei Under 19 nel 2019, capocannoniere a parimerito con Piccoli della Youth League nel 2020 (arriva in finale per poi perdere contro il Real Madrid di Raùl) e miglior marcatore di sempre dell’Under 21 portoghese. Di lui si parlava come un predestinato, anche per quell’esordio da sogno in campionato. Due gol in 3 minuti con il primo al primo pallone toccato su assist di Nuno Tavares.

 Il testimone delle triplette ceduto da CR7

Come mai non è riuscito a emergere? Perché è sempre stato “bloccato” dai campioni sfornati negli ultimi anni dal Benfica. Prima Joao Felix (assistman per il primo e il terzo gol di Ramos e compagno nella seconda squadra del Benfica), poi l’amico Núñez. Ora però arrivato il suo momento. Il Benfica ha fiducia in lui e glielo ha dimostrato; una delle prime operazioni da presidente di Rui Costa (uno che di attaccanti se ne intende) è stata quella di inserire una clausola da 120 milioni di euro nel suo contratto per poi affidargli le chiavi dell’attacco con l’addio di Núñez. Più fiducia di così…

 

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Abituato alle eredità importanti, ha deciso di prendersi anche quella di Ronaldo, che in panchina se la ride, forse un po’ amaramente. Ricordandosi magari che uno degli ultimi a segnare una tripletta a un Mondiale era stato proprio lui, in Russia contro la Spagna. Pochi giorni dopo di lui Harry Kane contro il Panama. Una sorta di passaggio di consegne. Rischiava di diventare una promessa mai esplosa. Ora, finalmente, è arrivato il momento di Gonçalo Ramos.