L'ultima volta che si sono affrontati in un derby era la stagione 1994/95 e si giocava sotto la Mole: Juventus-Torino, Massimo Carrera in bianconero e Beppe Scienza in granata. A sorridere fu per due volte Scienza, vittorioso per 2-1 all'andata e per 3-2 al ritorno.
Dallo stadio Delle Alpi allo stadio San Nicola di Bari passano circa 1000 chilometri, 26 anni e due categorie, scendendo verso il basso. Mercoledì sera però Carrera e Scienza saranno di nuovo avversari, sulle panchine di Bari e Monopoli, per un derby pugliese tra due formazioni che sin qui non hanno ripetuto lo score dello scorso anno nel gruppo C di serie C: dopo 24 giornate i punti dei biancorossi sono 42, con terzo posto e -14 dalla Ternana capolista, mentre quelli dei biancoverdi sono 24, con una zona playoff da allontanare. Numeri differenti rispetto a 11 mesi fa, quando allo stop causa Covid del campionato il Bari era secondo e il Monopoli terzo, con record di punti nella storia del club.
Quella stagione a vette mai toccate prima è valsa a Scienza il prolungamento del contratto, quel secondo posto trasformato in finale playoff persa a Reggio Emilia ha invece portato il Bari a una mezza rivoluzione. Via Vivarini e Scala, dentro Auteri in panchina e Romairone come direttore sportivo. Manovra che non ha dato i frutti sperati, tanto da condurre la scorsa settimana a un altro doppio addio e all'arrivo di Carrera.
Lombardo per radici, barese di adozione per i cinque anni (dal 1986 al 1991) vissuti da calciatore in Puglia, a Bari è tornato a 30 anni dall'addio per vivere la sua prima avventura da allenatore capo in Italia dopo quelle da vice di Antonio Conte alla Juve e in Nazionale e quelle in Russia con lo Spartak Mosca, portato al titolo, e in Grecia con l'Aek Atene giocando l'Europa League. "Non conta la categoria" è stato il suo biglietto da visita. "So cosa si aspetta la piazza da questa squadra, dobbiamo dare tutto per la maglia" ha ribadito alla vigilia del derby.
Qualche ora e Beppe Scienza, a 50 chilometri di distanza, ha confessato "grande stima" per il suo collega, ricordandogli però i tempi di Torino: "Vincemmo sia all'andata che al ritorno contro la Juve di Lippi, ora ritrovo un allenatore bravo, preparato. Da calciatore era sempre sul pezzo". Che alla fine vinse il campionato con 10 punti di vantaggio sulla Lazio.
"Se c'è una cosa che mi ha sempre caratterizzato, è che non cerco alibi" è stato il biglietto da visita di Carrera. "Anche se abbiamo tante assenze, giochiamo in 11". Messaggio ai naviganti, per un Bari con sei assenti (tra cui Antenucci e Di Cesare) per la prima del nuovo allenatore. E con tanto rispetto per l'avversario. "Il Monopoli è squadra organizzata e aggressiva. Sarà una partita difficile, dovremo lottare dal primo all'ultimo minuto".
Esordirà sulla panchina del Bari al San Nicola e di mercoledì sera. Di fronte un avversario che negli ultimi tre derby giocati in campionato contro i biancorossi ha sempre pareggiato. La stessa sorte toccata 17 mesi fa a Vincenzo Vivarini, anche lui tenuto "a battesimo" da Scienza in casa e in un turno infrasettimanale dopo essere subentrato a Giovanni Cornacchini. Era il 25 settembre 2019 e terminò 1-1, primo di 27 risultati utili di fila che portarono Vivarini e il Bari in finale playoff, fino al ko di Reggio Emilia. Il resto è storia. Fino a una sera di metà febbraio, in cui due vecchi avversari con le bullonate ai piedi si ritrovano in panchina.
Da una parte chi da Sesto San Giovanni, hinterland di Milano, è diventato grande a Bari. Dall'altra chi è nato a Domodossola, provincia del Verbano-Cusio-Ossola in Piemonte, e ha trovato stabilità in panchina in Puglia (è alla quarta stagione a Monopoli). Carrera contro Scienza, Bari contro Monopoli: benvenuti al sud.