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Data: 03/02/2023 -

Mignani contro De Rossi, come 18 anni fa all’Olimpico: il duello si rinnova in Spal-Bari

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Mignani alla vigilia della sfida del Bari contro la Spal: “Lo apprezzo come calciatore e uomo, tra noi in campo non c’era confronto”
Mignani alla vigilia della sfida del Bari contro la Spal: “Lo apprezzo come calciatore e uomo, tra noi in campo non c’era confronto”

Michele Mignani ha già superato Daniele De Rossi in trasferta. Domani allenatori rispettivamente di Bari e Spal, avversarie alle 14 di sabato 4 febbraio a Ferrara per la 23^ giornata di Serie B, ieri avversari in Roma-Siena 0-2, stagione 2004/05 con reti di Maccarone e Chiesa. Era il 20 aprile 2005 e Mignani era il capitano di quel Siena. “Ricordo quella vittoria per 2-0 sul campo della Roma con il Siena nella stagione 2004/05, non succede tutti i giorni” sorride Mignani, oggi sulla panchina del Bari, alla vigilia della partita. "Incontrare De Rossi per me è un grande piacere, è una persona che stimo e apprezzo come calciatore e uomo pur non conoscendolo personalmente. Sarà un piacere sfidarlo in panchina, tra il De Rossi calciatore e il Mignani calciatore non c'era confronto, lui è stato un campione”. 

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Bari, Mignani e i nuovi arrivati: “Non devo avere fretta di lanciarli dal 1’, soddisfatto del mercato”

Un bagno di realismo e umiltà, lo stesso che il Bari ha fatto nella settimana che ha seguito lo 0-2 contro il Perugia, secondo ko di fila dopo quello di Palermo. Passato per un calciomercato che ha visto il club pugliese chiudere 16 operazioni tra entrate e uscite, con ben quattro dei sei arrivi concretizzati nell’ultimo giorno di trattative: Matino dalla Juve Stabia, Morachioli dal Renate, Molina dal Monza e Benali dal Brescia. “Quando si arriva a questo momento della stagione un allenatore deve ritenere di avere i migliori giocatori a disposizione – premette Mignani - come utilizzerò i nuovi giocatori? Ce lo dirà la maggiore conoscenza che avrò nei loro confronti. Possono inserirsi bene nel nostro modulo. Molina, Benali ed Esposito possono inserirsi perfettamente. 

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Sono arrivati dei giocatori nuovi e serve avere la lucidità per mettere la squadra nelle condizioni migliori. Le condizioni fisiche dei nuovi? Matino è squalificato, parlerò con Molina, Morachioli e Benali. Prima di buttarli in campo dovremo avere la certezza di quello che potremo trovare. Esposito ha fatto tutta la settimana con noi ed è a posto. Lo considero un ragazzo giovane che probabilmente ha pensato che la sua carriera fosse in discesa – dice di lui Mignani - a 20 anni cominci a diventare un ometto. Credo abbia le qualità per diventare un giocatore di un certo livello".

“Antenucci gran professionista, sta bene e lo dimostrerà”

Proprio Sebastiano Esposito sarà uno degli ex della partita. Elenco che include anche Michele Mignani, due anni da calciatore a Ferrara dal 1991 al 1993, Francesco Vicari (183 partite con la Spal) e soprattutto Mirco Antenucci. Con 34 reti e la firma sulla promozione spallina in A nel 2017, sarà uno dei volti più attesi nel pomeriggio del Mazza. Con il Bari non segna però dall’8 ottobre. "Io penso che Mirco sia un grande professionista – puntualizza Mignani - onestamente a me non deve dimostrare niente, lo vedo tutti i giorni e in una squadra dove ci sono 25 giocatori di campo è normale che ci sia una rotazione. Credo che ci sarà bisogno di tutti di qui alla fine”. 

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Sicura l’assenza di Ceter (“Purtroppo ha accusato un fastidio nel momento in cui stava bene: è un peccato perché ha solo 25 anni e credo abbia tutte le possibilità di andare oltre questi problemi fisici. Occorre trovare la chiave”) così come il rientro di Cheddira dopo la squalifica. Possibile il forfait di Maita. "A fine gara contro il Perugia ho dato una pacca sulla spalla a ogni mio calciatore, non ho mai avuto la percezione di atteggiamenti non all'altezza. Nel mio modo di pensare si può sbagliare uno stop, un passaggio ma non la presenza in campo" è il messaggio di Mignani al gruppo. Guidato da Valerio Di Cesare, per il quale è pronto un rinnovo di contratto alle soglie dei 40 anni: “Se a Di Cesare togli la testa sembra un ragazzino – sorride l’allenatore - se lo faccio giocare spesso è perché mi ha dato la dimostrazione di fare bene. Credo si sia meritato questa proposta".



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