Un avvio positivo, poi quattro sconfitte consecutive e sedicesimo posto in classifica. Per l'Avellino era crisi nera, adesso la squadra di Capuano è tornata a sorridere. Merito del 3-1 al Rieti nella sedicesima giornata del Girone C della Serie C. La zona retrocessione è sempre di attualità, ma la squadra campana può guardare avanti con ottimismo. Con Potenza e Casertana erano arrivati due ko e, soprattutto, zero gol fatti. Che, però, rappresentano il passato grazie alla doppietta di Micovschi e alla rete di Charpentier.
Capuano esulta, festeggia. Non sono stati giorni facili, anzi: "Un allenatore con meno esperienza sarebbe andato nel pallone. Io ho mantenuto la calma e la prestazione è sotto gli occhi di tutti". Eccolo lo show di Eziolino. Occhi seri e concentrati, il sorriso di chi era sicuro che sarebbe andata a finire così: "Vi svelo una cosa. Il giorno prima del derby con la Casertana, sapevo che avremo fatto una figura di m***a. Speravo non si giocasse. Ieri mi sono detto 'Li battiamo' perché avevo notato l'intensità negli allenamenti".
Già, gli allenamenti: "Rappresentano la battaglia attaverso cui prepararsi alla partita, che è una guerra. Se la vuoi vincere, ti devi preparare alla battaglia. Se ti vuoi divertite, allora c'è il luna park".
"Noi come cannibali"
Non facile vincere contro il Rieti: "Hanno dato quattro gol alla Viterbese. Una squadra morta e poi resuscitata, l'avversario peggiore che potessimo affrontare". La vittoria? Facile da spiegare: "Li abbiamo attaccati come cannibali nella loro metà campo. Questo fanno le mie squadre, questo vuole vedere il popolo". Alla faccia delle critiche: "Io sono una tigre, più sanguono e più divento forte". Capuano vuole portare al termine una missione. Ha inseguito l'Avellino per oltre 20 anni, adesso siede proprio su quella panchina: "Se retrocedo con questa squadra, smetto di fare l'allenatore". Serviranno altre vittorie, quello sì. La carica però è sempre la stessa. Non manca mai.