Gian Piero Gasperini è andato ad un passo dal vincere il suo primo trofeo da allenatore. E' andato vicino a scrivere una pagina di storia con l'Atalanta, la cui ultima coppa continua invece a risalire al 1963. Le reti di Milinkovic e Correa hanno deciso il match e ora ai nerazzurri non resta che concentrarsi nuovamente sul sogno Champions: "Sono partite queste che si giocano sugli episodi - ha raccontato l'allenatore nel post gara a Rai Sport - nel primo tempo abbiamo fallito un'occasione clamorosa, poi abbiamo subito gol su un calcio d'angolo".
Già, episodi. Come il tocco di mano di Bastos in area non sanzionato da Banti: "Si tratta di un errore gravissimo - ha sbottato Gasperini - sinceramente non l'avevo notato dalla panchina. Ma Banti stasera non mi è piaciuto nella sua conduzione di gara, non c'è nessuna giustificazione a questa svista. Bisogna accettare la sconfitta sportivamente, la lazio è una grande squadra ed è stata una partita equilibrata. Ma questo non è un episodio sano, cambia tutto quello che è stato fatto in campionato. All'inizio, sentendo i giocatori, pensavo ad un fallo di mano involontario. Invece è chiarissimo".
Dopo la parentesi sulla moviola, le carezze alla squadra: "Noi abbiamo vinto comunque con i nostri tifosi, quest'episodio ci fa vincere ancor di più. La partita poteva andare in tanti modi, noi eravamo disposti ad accettare la sconfitta visto che la partita è stata equilibrata e bella". Chiosa sul mercato, con il suo nome accostato a molte squadre: "Non ci penso, penso a questa finale che abbiamo giocato. Non c'è stato rispetto verso i nostri tifosi, questo fallo di mano è troppo netto. Abbiamo assistito ad una stagione di rigore e rigorini assurdi, in cui non abbiamo mai detto niente. Ma questo è pesante. Non ci fosse il VAR potrei giustificarlo, ma con il VAR no".