Volersi bene da piccoli, ritrovarsi e capire che anche da grandi nulla è cambiato. E' successo ad Ansu Fati (17 anni) e Takefusa Kubo (19). Prima del calcio d'inizio di Mallorca-Barcellona, mentre le squadre stavano provando il campo, i due hanno tirato fuori il cellulare dalla propria tasca e si sono scattati una foto ricordo. Uno scatto niente affatto banale, ma dietro al quale si nasconde una storia fatta di sentimenti e gol. Tanti gol.
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Come riporta il Mundo Deportivo, Ansu Fati (il più giovane di sempre a segnare con la maglia blaugrana) e Kubo sono stati compagni di squadra nelle giovanili del Barça, fino a quando il secondo non dovette tornare in Giappone per continuare a giocare a calcio. Hanno condiviso la categoria Alevin (Under 11). Kubo era già a Barcellona, mentre il suo amico Ansu arrivò dal Siviglia insieme al fratello maggiore.
Da lì l'inizio di una storia bellissima. Basti pensare che, nel primo anno insieme, vinsero il campionato segnando in coppia 129 gol in 29 partite: 56 Fati e 73 Kubo. Il rapporto tra loro era molto buono e si capivano perfettamente sia dentro che fuori dal campo, tanto da mantenere i contatti dopo il ritorno di Kubo in Giappone.
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Quest'ultimo dovette tornare in patria in seguito alla sentenza Fifa del 2015, che puniva il Barcellona per aver violato le norme relative a trasferimenti e contratti di giocatori sotto i 18 anni tra il 2009 e il 2013. Un episodio che costringerà Kubo a restare fermo per due anni, prima che la famiglia - ormai rassegnata - decidesse appunto di tornare a casa per permettergli di continuare la sua carriera.
L'ultima partita a cui assiste prima di salire sull'aereo è un derby con l'Espanyol, che i suoi compagni vincono 1-0 dedicandogli il successo. Chi lo segna il gol decisivo? Ansu Fati.
Cinque anni dopo, quando entrambi sognavano di diventare eroi al Camp Nou, si sono ritrovati da avversari. Ansu come giovane talento del Barcellona e Kubo, che nel frattempo è stato acquistato dal Real Madrid, come scommessa del Mallorca, dove è andato in prestito. Chissà che in futuro non potranno essere loro i volti del Clasico.
