"Alla fine, i veri lussi sono il tempo, la salute, la buona compagnia, la tranquillità e la libertà di scegliere ciò che si vuole fare". Cristian Ansaldi ha scelto queste parole sui suoi canali social per salutare e far capire quanto abbia dato per Parma e quanto sia stato importante per la squadra in queste due stagioni. Nelle sue parole c'è tutta la tranquillità e la semplicità del calciatore argentino.
Una scelta sicuramente non facile la sua, perché lasciare il gruppo e i legami non è mai semplice ma il tutto è stato reso meno complicato dall'obiettivo raggiunto. "Sono arrivato con l'intenzione di voler riportare il Parma in Serie A. E ce l'ho fatta", ha detto un emozionato Ansaldi in conferenza nel post derby contro la Reggiana. Proprio quella del Mapei Stadium è stata la sua ultima con la maglia gialloblù (contratto in scadenza il 30 giugno 2024).
Il regalo di Pecchia e il saluto di compagni e tifosi
Per capire l'importanza di Ansaldi per questo Parma è necessario partire dalla fine. Gesti, parole, accompagnate dai fatti. Questi valgono molto di più e spesso sono una conferma. Al triplice fischio l'esterno argentino è stato 'omaggiato' con una standing ovation dai suoi compagni e da tutti i tifosi (2000 mila) giunti a Reggio Emilia. Il tutto è stato accompagnato da video (sui social) e da una maglia celebrativa: "Grazie Cristian, ti vogliamo bene", con una firma indelebile con quel 'Lui lo sa' ma ci torneremo.
"E' stato un piacere sudare per questa maglia... grazie ai tifosi del Parma e a tutto il gruppo per il rispetto e l'amore che mi avete sempre dato". E' stato il messaggio sui social dell'argentino. Un amore naturale, quasi viscerale, condensato in due 'sole' stagioni e ricambiato da tutto l'ambiente. Perché, oltre al professionista, Ansaldi ha dimostrato valori umani importanti. Nell'ultima gara con la maglia del Parma è arrivato anche il regalo di Pecchia: titolare e con la fascia al braccio. Il giusto riconoscimento per l'uomo, prima del calciatore perché la sua importanza all'interno dello spogliatoio è stata riconosciuta da tutti, allenatore in primis.
Sorriso, l'infortunio e dj Ansaldi
La forza del sorriso. Nei momenti più difficili e complicati spesso fa capire la forza delle persone. "I sorrisi avvicinano più dei passi e aprono più porte delle chiavi". Il pensiero di Ansaldi è sempre stato questo. Nonostante l'infortunio. Tre mesi fuori, lontano dal campo. "Sembrava una cosa semplice, ma ho avuto complicazioni" ha detto in conferenza. Il tutto, però, senza perdere il sorriso e quella voglia di essere importante per la squadra. Se Pecchia l'ha voluto fortemente per un'altra stagione un motivo c'è.
Lontanto dai campi, ma sempre vicino ai compagni con la sua esperienza. Le sue parole, più che mai importanti, per dare sostegno nei momenti complicati e per dare forza ed entusiasmo in quelli più positivi. Certo, la voglia è sempre stata quella di scendere in campo ed essere determinante per la squadra ma a suo modo lo è stato anche fuori. Tra scherzi durante i ritiri, risate e tanta musica. Proprio durante la festa in Piazza post Cremonese ha fatto ascolatare la sua creazione. La musica by Ansaldi che ha fatto da colonna sonora per la cavalcata verso la promozione in Serie A. E' arrivato in punta di piedi e, a piccoli passi, si è guadagnato stima, affetto e fiducia da tutto l'ambiente, lasciando emozioni forti in ognuno dei compagni (amici) e tifosi. L'argentino ha salutato Parma e anche l'Italia anche se il suo futuro è ancora tutto da scrivere...
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'Lui lo sA' e il futuro di Ansaldi
Prima di parlare del futuro è necessario fare un passo indietro e tornare a quel 'Lui lo sA' accennato in precedenza. "È una frase del gruppo, ogni cosa che succede diciamo così: “Lui lo sa”. Lo diciamo per tutti: per il mister, per il direttore", ha spiegato Ansaldi in conferenza. Una sorta di mantra e con quella finale a suonare da obiettivo, di traguardo da inseguire e alla fine raggiunto. Sono stati due anni intensi: dalle gioie delle vittorie alle lacrime playoff contro il Cagliari. Una rabbia positiva da custodire per farsi forza. La stessa forza che ha spinto il Parma a guidare la B dall'inizio. Poi le emozioni, le lacrime (stavolta di gioia) di Bari e il bagno di folla in Piazza: "E' stata una benedizione di Dio. Un regalo straordinario", ha chiuso l'argentino.
Ma sul futuro? "Ho deciso di salutare Parma e l'Italia per dedicarmi alla famiglia. I miei figli hanno delle esigenze e voglio tornare a casa". Poi il silenzio in conferenza e la conclusione: "Non smetterò, fisicamente mi sento ancora bene. La mia idea è trovare in Spagna: se non trovo nulla, smetto di giocare". Riconoscenza, senso di appartenenza e quel sorriso a salutare i presenti: nel mondo di Cristian Ansaldi.