Demetrio Albertini, ex leggenda del Milan e oggi presidente del Settore Tecnico FIGC, ha rilasciato alcune dichiarazioni all'ANSA, parlando dei differenti percorsi formativi tra Italia ed estero. Menzioni particolari al caso spagnolo, dopo la gara Italia-Spagna di Nations League.
Su Gavi, talento classe 2004 del Barcellona, che ha esordito in Nazionale in occasione di Italia-Spagna, l'ex centrocampista ha dichiarato: "Gavi è un'eccezione, è il Francesco Totti, chiamiamolo così. Ma in Spagna c'è un percorso formativo che comprende anche le seconde squadre, dove il talento si confronta con l'esperienza. Un giocatore talentuoso lo si vede sin da subito, lì hanno coraggio e danno l'opportunità, senza paura".
"Al Barcellona ho visto giovani che hanno scritto la storia"
Ricordando l'esperienza in blaugrana nel 2005, Albertini parla di quando "mi fu presentato Messi come un giocatore della cantera (la squadra giovanile). Come lui altri, a partire da Puyol. Parliamo di persone che poi hanno scritto la storia del calcio mondiale".
"Il talento puoi averlo a qualsiasi età"
Sulla situazione italiana, l'ex giocatore rossonero ha sottolineato come venga "valorizzata l'esperienza, ma il talento puoi averlo a qualsiasi età. In Serie A si raggiungono le 100 partite mediamente a 24 anni, due in più rispetto a quanto accade all'estero".
"Italia Nazionale giovane, ma vanno usate le seconde squadre"
Albertini ha infine parlato della Nazionale di Roberto Mancini, definendola una selezione "abbastanza giovane", ma ha ribadito che "con le seconde squadre metteremmo nel nostro sistema molto prima giocatori di talento, più giovani, in qualsiasi categoria. Il problema è che qualche volta le si vede come una spesa, secondo me sono un investimento".