Benevento, Improta: “Qui ho trovato la mia seconda casa”. E ai tifosi: “Aiutateci a coronare il sogno”
Riccardo Improta, ala d’attacco del Benevento, si racconta in esclusiva ai nostri microfoni
I quattro anni sono diventati le quattro mura, e così Benevento è diventata la nuova casa di Riccardo Improta. È arrivato dopo una serie infinita di prestiti dal Genoa, ma con la maglia del Benevento ha vissuto ogni genere di emozione: dalla promozione nel campionato 2019-20 dominato sotto la guida di Pippo Inzaghi, alla delusione della retrocessione lo scorso anno. Oggi però, a due giornate dalla fine, l’esterno tuttofare del Benevento sogna in grande visto che la squadra di Caserta è a due punti dal regalarsi di nuovo la Serie A diretta.
Improta: “Benevento è la mia seconda casa”
“Mi sento a casa, perché dopo aver girato tanto ho capito l’importanza di giocare per la squadra che è anche proprietaria del mio cartellino. Benevento è il posto ideale anche per la mia famiglia: mia figlia sta crescendo e sono vicino alla mia Pozzuoli. Mi auguro di poter rimanere ancora a lungo”. Ma c’è tempo per pensare al futuro, visto che il cassetto dei ricordi è ancora tutto da aprire: “Il più bello con questa maglia è legato alla vittoria del campionato di Serie B nel 2020 perchè lo abbiamo dominato. Come emozione personale, invece, non potrò mai dimenticare il primo gol in Serie A contro la Fiorentina. La vittoria in casa della Juventus, poi, è stata fantastica soprattutto per la città che la ricorderà per sempre“.
“Mai vista una Serie B così difficile”
Il presente, invece, si chiama sogno promozione con il Benevento quarto in classifica e a soli due punti dal secondo posto, che vorrebbe dire Serie A senza la scomoda trafila dei playoff: “Ho giocato quasi 10 anni in Serie B e non ho mai visto un campionato così equilibrato e difficile. Le prime sei sono già aritmeticamente ai playoff, ma il nostro obiettivo è chiaramente la promozione diretta. Potevamo essere primi, ma purtroppo abbiamo perso punti fondamentali a Cosenza. Adesso dobbiamo battere Ternana e Monza e sperare in un passo falso delle prime due. La differenza in questo finale e negli eventuali playoff la faranno la condizione fisica e mentale. Quest’anno abbiamo giocato sempre ogni tre giorni. Tra le squadre davanti in classifica mi aspettavo sicuramente il Lecce, che già l’anno scorso ha sfiorato la promozione. La sorpresa? La Cremonese. Hanno un ottimo allenatore come Pecchia e un gruppo con tanti giovani di assoluta qualità che non ha paura di imporre il proprio calcio anche in trasferta”.
“Devo tanto ad Inzaghi, Caserta un top a livello mentale”
E a proposito di allenatori: “Con Inzaghi mi sento ancora oggi spesso, abbiamo vissuto due anni splendidi insieme. A lui devo soprattutto l’avermi reso un giocatore più duttile. Mi ha fatto giocare con ottimi risultati da mezz’ala, da trequartista e addirittura da terzino. Con Caserta, invece, siamo stati compagni di squadra nel mio primo anno in Serie B alla Juve Stabia e adesso ci siamo ritrovati con ruoli differenti. È un allenatore dal grande carisma e sa trasmetterci alla grande la sua motivazione. Credo molto nel rapporto tra allenatore e giocatori e in questo è stato bravissimo. Il fatto che sia stato un mio ex compagno mi ha aiutato, perché avevamo già un bel rapporto. Essendo qui da tanti anni ho cercato di aiutarlo nell’integrarsi al meglio nella piazza e nello spogliatoio. Nei momenti di difficoltà è stato un fatto determinante. Fare un campionato di vertice in Serie B l’anno dopo una retrocessione non è facile né scontato. Caserta sta facendo un grande lavoro, soprattutto dal punto di vista mentale“.
“Il giocatore che più mi ha impressionato è stato Ilicic”
La Serie A, quindi, resta il sogno, ma anche il grande ricordo di Riccardo Improta. “Dal punto di vista del ritmo e dell’intensità la B è molto migliorata. Devi essere sempre al 100% per poter rendere al meglio. In Serie A, però, c’è un margine d’errore bassissimo. Alla prima diagonale sbagliata o errore sotto porta vieni inesorabilmente punito. La qualità e l’aspetto tattico sono le maggiori differenze tra i due campionati. Lo scorso anno il giocatore che più mi ha colpito è stato Ilicic. Veniva da un periodo difficile e mi ha lasciato senza parole. Come squadra invece l’Inter di Conte mi è sembrata ingiocabile e infatti poi ha stravinto il campionato”.
L’appello di Improta ai tifosi: “Abbiamo bisogno di voi”
Per centrare la promozione, però, potrebbe non bastare l’impegno in campo, ma ci vuole anche un altro ingrediente fondamentale. “Spero che il pubblico possa aiutarci il più possibile in queste ultime partite. Rispetto alla prima parte di stagione nell’anno della promozione con Inzaghi, i tifosi ci sono mancanti: forse anche per via della delusione della retrocessione. Il Vigorito deve tornare a riempirsi, ne abbiamo bisogno per avere una marcia in più in questo rush finale”. Parola di Impronta, che sogna la Serie A per riportare la sua seconda casa al centro del villaggio del calcio italiano.
A cura di Giuseppe Lo Porto