I calci sul Drava, l’amore di Overmars e la querelle tra Dinamo e Ajax: ecco Muric, nuovo colpo del Pescara
Tra palazzi barocchi, industrie tessili ed un paesaggio tranquillo, rilassante, c’era un bambino che aveva una grande passione: il calcio. A Varazdin, 81 chilometri da Zagabria, Robert Muric ha tirato i primi calci al pallone. Gli piaceva tanto giocare sul fiume Drava, dove sorgeva il paesino. Calciava, si sporcava, ginocchia sbucciate e poi via a sciacquarsi nel letto fiumano. Mica male come infanzia.
A Zagabria, poi, tutto cambiò. La grande città, però, l’aveva portato alla Dinamo. Sorriso sornione, Robert. Che emozione, no? Per un attaccante croato, poi: il massimo. Il massimo all’inizio, quando sognava soltanto di diventare un grande. Poi, però, con l’arrivo dei grandi club, forse l’esperienza si può anche archiviare. Per Muric è stato proprio così.
La Dinamo prima di tutti si accorse del suo talento, ma la sua velocità, il suo enorme tasso tecnico e la rapidità di esecuzione nelle giocate (e che giocate!) fecero suonare le sirene proveniente dall‘Ajax. E apriti cielo. Era il 2014, e chi se lo sarebbe aspettato. Al via la battaglia legale. Perché? Da un lato c’era la Dinamo, che avrebbe voluto tenere il ragazzo a tutti i costi e che vantava un contratto giovanile con scadenza 2015 con obbigo di rinnovo fino al 2019; dall’altro l’Ajax, che ormai aveva raggiunto un accordo col giocatore, dopo che il d.s. Marc Overmars si era davvero innamorato di lui.
Una querelle che costrinse Muric a restare addirittura un anno fermo, tra i due club, in una sorta di limbo. “Banditi, ladri!” arrivavano epiteti disprezzanti dalla Dinamo, verso Overmars, l’Ajax e tutti i dirigenti olandesi. Non volevano proprio lasciarselo scippare quel talento, Robert, che aveva incantato già tutti. Classe 96′ eh, ricordiamolo: un futuro talento. Alla fine la spuntò l’Ajax, che lo portò ad Amsterdam e iniziò a metterlo in mostra nella vetrina olandese. E tutto cambiò ancora per Robert.
Quando si allenava, gente del calibro di Jaap Stam, Frank de Boer e Dennis Bergkamp lo guardavano interessati. Immaginate la pressione… Ma lui no: un tocco a destra, l’altro in velocità, sguardo alto e via ancora ad incantare. Con la lingua però non era lo stesso: quanti problemi! Quanta fatica per imparare l’olandese, forse neanche oggi lo parla fluentemente. Poco importa adesso, visto che c’è solo il Pescara nel suo futuro. Un colpaccio per Massimo Oddo, un talentino in Serie A.
In Serie A, sì, ma sarebbe potuto finire in Premier League. Nelle scorse sessioni di mercato, infatti, club del calibro di Manchester United, Chelsea e Tottenham si erano messi sulle sue tracce. Ma l’Ajax è sempre riuscito a resistere. Poi, qualche prestazione negativa, e adesso l’occasione dell’Italia che Robert fortemente ha voluto. L’annuncio in giornata, facendo anche infuriare i tifosi. Tanti i messaggi di protesta da parte degli olandesi, che credevano in questo talento forse ancora tutto da scoprire. Tra aneddoti e curiosità, noi ci abbiamo provato, ma adesso sta a lui. Una cosa è certa: a Pescara ne vedremo delle belle.