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Gonzalez: “Lasciare Novara? Meglio la testa del topo che la coda del leone”

Il Novara è tornato a sognare la serie A e gran parte dei meriti sono di Pablo Gonzalez. “El Cartero” ha deciso la gara di Cagliari, permettendo ai piemontesi di battere la capolista, costringendola alla prima sconfitta casalinga. La vittoria in Sardegna sembra aver rilanciato nuovamente i piemontesi, ora pronti a fare un altro scherzetto, stavolta al Pescara.  “Ci credo, se no stavo a casa…” – dichiara Gonzalez nel corso di un’intervista concessa a La Gazzetta dello Sport –  “Sono realista. Sarà dura, prima dobbiamo conquistare i playoff e poi farli. E sono sempre incerti: più squadre forti ci saranno e meno alibi si avranno. Questa è la parte più dura della stagione, tutte le squadre hanno bisogno di punti e tutti possono battere tutti, vedi il Pescara a Vercelli. Guardate il Pescara: eravamo a 8 punti , sabato andiamo da loro e siamo pari. E’ più difficile gestire i momenti positivi, perché è facile montarsi la testa, pensare di essere bravi. Invece in B chi non corre e non lotta non va da nessuna parte”.

Gonzalez leader del Novara? “Il simbolo è Ludi. A me interessa la squadra. A me basta giocare. Da esterno devo curare di più la fase difensiva. Lasciare Novara? In Argentina diciamo: è meglio la testa del topo che la coda del leone. A un’avventura rischiando di giocare poco, anche guadagnando di più, preferisco la certezza di Novara, dove la mia famiglia sta bene. Sono qui dal 2009, dopo due anni ho sposato Veronica, anche lei argentina. Ho un primo figlio fatto a Tandil, con Veronica quando ero a Siena è nata Pia e dieci mesi fa è arrivato Gael. Il mio mondo sono loro e basta. Mi sento novarese, ho comprato casa, ma il mio futuro non sarà qui. Voglio tornare a Tandil, fare l’allenatore. E’ una città simile a Novara, anche là fa freddo e c’è la nebbia, manca solo lo stile di vita che c’è qui”.

 

Pablo è il fratello di Mariano Gonzalez, ex Palermo e Inter: “E’ all’Huracan. Abbiamo giocato entrambi nel Racing e nel Palermo ed entrambi abbiamo segnato in Coppa Italia al Milan. Ora però è presto per parlare di un ritorno, devo aiutare il Novara a fare punti per l’obiettivo, la Serie A. In B la crisi ha abbassato il livello delle squadre. Prima c’era più qualità. Quando siamo andati in A c’erano squadroni come Atalanta e Siena, contro di loro non c’era partita. Cagliari e Crotone? Sono due squadre con le quali te la puoi giocare. Il Cagliari è poco abituato a questo calcio sporco, è molto tecnico e fuori casa soffre certi ritmi. Con il Crotone abbiamo sbagliato troppi gol, anche io, dovevamo insultarci da soli”.

Gonzalez parla dei suoi connazionali: “Messi? E’ fuori dal mondo, non ci sono paragoni. Il più grande per me resta Maradona, su Messi ho un dubbio solo: vorrei vederlo in un’altra squadra, in Inghilterra o in Italia. Il Barcellona è fatto apposta per lui, ma senza Messi sarebbe più forte di tutti lo stesso. Higuain? Quando abbiamo perso il Mondiale l’ho… insultato! Da tifoso, ovvio… Ma è fortissimo e a differenza di Messi l’ha dimostrato in più squadre”. Un plotone di attaccanti che nessuna Nazionale può vantare: “MilitoTevez, Dybala, Lisandro Lopez, Aguero, Lavezzi: nessuno ha gli attaccanti dell’Argentina, eppure non riusciamo a vincere il Mondiale. Perché per noi è la cosa più importante e la pressione si sente. Lapadula? Non lo conosco, vedo che ha una grande voglia di fare, se va in nazionale col Perù fa bene. Sarebbe una opportunità unica per lui. Il più forte attaccante della serie B? Dopo i nostri nessuno”.