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G Factor: Gennaro Tutino, il “giro immenso” e la sfida contro il “suo” Napoli

“Certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”, cantava Antonello Venditti. Il rapporto tra il Napoli e Gennaro Tutino sembra ripercorrere le note di “Amici mai” del 1991. Ma chi è Tutino? Non è nato nel 1991, ma nel ’96 ed è un esterno d’attacco di proprietà del Napoli.

La storia d’amore con gli azzurri nasce nella stagione 2007/08, quando Tutino militava nella categoria Esordienti. L’allora responsabile del settore giovanile azzurro Giuseppe Santoro lo prelevò dalla scuola calcio Juve Domitia che condivideva proprio con il Napoli il suo campo d’allenamento, l'”Ideal Camping” di Licola. Tutino vive con serenità la sua trafila fino a quando s’avvicina il compimento dei quattordici anni d’età, un momento importante, quello in cui ci si dovrebbe vincolare al club d’appartenenza. Inter e Sampdoria tentano di “scippare” il talento al Napoli che, però, riesce a convincerlo. Nicola Liguori, che l’ha allenato nei Giovanissimi (con finale scudetto persa contro la Fiorentina) e negli Allievi Nazionali, lo “blindò” a Napoli con una frase: “Resta qui che con noi arrivi in Nazionale”.

La promessa è stata mantenuta, Tutino ha fatto parte anche del gruppo che ha disputato l’Europeo Under 17 perso in finale ai rigori contro la Russia e il Mondiale di categoria. Tutino negli Allievi Nazionali gioca per pochi mesi perchè Dodo Sormani lo lancia sotto età in Primavera nella stagione 2011-12 affrontando avversari più grandi anche di due o tre anni. Tra campionato e Viareggio Cup, Tutino porta a casa sei presenze e quattro gol, una media importante per un ragazzo così giovane rispetto alla categoria. Sulla panchina della Primavera del Napoli arriva Giampaolo Saurini e Tutino continua la sua avventura sotto età, nella stagione 2012-13 segna quattro gol in ventisei presenze tra campionato, Viareggio Cup e Coppa Italia.

Una delle reti messe a segno fa sognare gli azzurrini perchè regala l’1-1 allo Juventus Stadium nella finale d’andata di Coppa Italia Primavera, vinta dai bianconeri di mister Baroni al San Paolo con l’1-2 maturato nei supplementari. Alla terza annata nella categoria Primavera il talento di Tutino esplode definitivamente, in trentatre presenze tra campionato, Coppa Italia, Viareggio Cup e Youth League Tutino va a segno ben diciannove volte. Il Napoli osserva il suo percorso di crescita e si rende conto che Tutino ha bisogno di cimentarsi tra i professionisti, che la categoria Primavera gli sta stretta. Gennaro va in prestito al Vicenza ma la sfortuna s’abbatte su di lui: ventotto minuti dopo la prima gara tra i professionisti, quella in Coppa Italia contro il Bassano, il ginocchio destro fa crac a causa della rottura del legamento crociato anteriore. Inizia il calvario per Tutino che con la maglia del Vicenza non riesce più a scendere in campo.

Si ricomincia a Febbraio in Lega Pro, dal Gubbio dove totalizza undici presenze e un gol contro l’Ascoli. Il resto è storia recente, in estate il Napoli lo manda ad Avellino nell’operazione Roberto Insigne ma Tesser non lo porta mai neanche in panchina. Tutino in maglia biancoverde disputa solo una gara ufficiale, da fuoriquota in Primavera contro il Napoli. E’ la prima edizione del “giro immenso” che lo riporta sempre lì, a contatto con i colori azzurri, con il settore giovanile del Napoli e la sua Primavera. A Sant’Antimo finisce 3-0 per il Napoli, Tutino, schierato da Iezzo nel ruolo d’attaccante centrale, non riesce ad incidere. A Gennaio un altro atto della sua avventura: Tutino lascia l’Irpinia e rientra nel passaggio di Dezi al Bari. I sei mesi senza partite si sentono, non ha il ritmo per giocare in Serie B e allora Camplone chiede alla Primavera di fargli ritrovare la continuità. La missione è in corso, nelle ultime cinque partite Tutino ha segnato cinque gol con una media da Pipita. La prossima sfida è un segno del destino, a Bari arriva la Primavera del Napoli che cerca di dare seguito ai due successi consecutivi contro Lanciano e Ternana. Tutino sfiderà il club proprietario del suo cartellino e allora è proprio vero: “certi amori non finiscono, fanno dei giri immensi e poi ritornano”

Staff: Ciro Troise