Addio o arrivederci? L’ultimo giorno a Roma di Alessandro Florenzi
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Quando tre ore cambiano tutto. Come il giorno e la notte. Prima il passo svelto, lo sguardo teso e nessuna voglia di parlare. Solo capire. Il presente sì, ma soprattutto il futuro. insieme alle persone più vicine: la moglie Ilenia e il suo agente Alessandro Lucci. Una riunione fiume tra telefonate e pensieri. Tanti, tantissimi.
Poi la sera cala, così come la rabbia, forse. Per lasciare posto ad altro. Il cappuccio in testa, la testa bassa e il volto scuro. Cupo. Voglia di parlare? Poca. “Non sono emotivamente pronto per parlare, quando sarà il momento".
Ma c’è un sorriso. Beffardo, malinconico. Sicuramente sarcastico. Quello di chi si vorrebbe togliere tanti sassolini. "Ci sarebbero tante cose da dire". Una frase laconica ma netta. Tante cose ci sarebbero da dire. Tempo al tempo. Per parlare di Roma, della Roma. E di un addio tanto rapido quanto silenzioso.
Una notte e poi per Alessandro Florenzi inizierà una nuova avventura a Valencia. In prestito secco. Poi a giugno se ne riparlerà. Addio o arrivederci? "Nel calcio è sempre arrivederci", parola del suo agente Alessandro Lucci.