Eder: “Nel 2016 sapevamo come attaccare la Spagna. Chiesa? Può essere decisivo”
Le parole di Eder ai nostri microfoni in vista della sfida tra Italia e Spagna a Euro 2024
“Faccio sempre il tifo per gli Azzurri dal Brasile. Forza Italia”. La voce è amichevole e sincera, si percepisce l’emozione nel parlare della Nazionale, suscitata dai ricordi di un’estate difficile da dimenticare. Eder, ex Sampdoria e Inter – tra le altre – era titolare a Euro 2016, in una coppia d’attacco inedita con Graziano Pellé. Allenata da Antonio Conte, quell’Italia arrivò ad un passo dalle semifinali, riuscendo nell’impresa di eliminare i campioni d’Europa spagnoli agli ottavi e cadendo solo ai rigori contro la Germania ai quarti.
Otto anni più tardi, la competizione è ancora un Europeo e i ragazzi di Spalletti affronteranno la Spagna di Luis de la Fuente, in un match che potrebbe essere già decisivo per il passaggio del turno. Ai microfoni di gianlucadimarzio.com, Eder ha presentato così la super sfida che attende gli Azzurri.
Eder: “Come battere la Spagna? Conte trovò la chiave tattica”
Uno dei più grandi classici per la nostra Nazionale, sarà ancora una volta Italia-Spagna. Una gara che, soprattutto agli Europei, abbiamo vissuto più di una volta nel recente passato: la vittoria ai rigori nel 2021 e la vittoria per 2-0 del 2016. Proprio otto anni fa in campo c’era anche Eder, allora in forza all’Inter: “Italia-Spagna è sempre una grande sfida, bella da giocare. Ho visto l’Italia con l’Albania. Secondo me, dopo la paura iniziale, i ragazzi hanno giocato un’ottima partita – continua Eder – La forza della Spagna, invece, sta nel saper impressionare sempre in qualunque momento. Stanno molto alti e fanno un pressing forte, l’Italia dovrà essere brava in costruzione per uscirne”. Leggi anche – Italia agli ottavi se… Le combinazioni
È su questo aspetto tattico che si è focalizzata l’attenzione di Eder, che ci ha raccontato lo studio della gara del 2016: “La vittoria a Euro 2016? L’avevamo preparata molto bene. Conte ci aveva detto che gli spagnoli giocavano molto in uno contro uno, venendoci a prendere alti – ricorda – Aveva chiesto a me e Pellé di giocare sui loro centrali, Piqué e Sergio Ramos, per portarli fuori e permettere ai nostri centrocampisti di attaccare gli spazi dietro la linea difensiva. Secondo me dovrà essere questa la chiave tattica per i ragazzi di Spalletti. Se riesci a vincere i duelli, puoi fare male e avere campo libero”.
“Il collettivo è fondamentale. Noi andavamo al ristorante tutti insieme”
Alla domanda su quale sia l’elemento principale per fare bene, Eder non ha dubbi: la forza del gruppo: “Spalletti? L’ho avuto all’Inter e riporta le sue idee anche in Nazionale, sia nel modo di preparare le partite sia in quello di parlare del proprio gruppo per unirlo ancora di più. Alla fine, è questo l’elemento più importante”. Inevitabile il collegamento con la rosa degli Europei in Francia, con cui si creò un rapporto molto stretto: “Nel 2016 con Conte avevamo un collettivo importante, al di là dei singoli e delle qualità. Quello ci ha permesso di arrivare a un passo dalle semifinali. Nei giorni liberi dopo le partite andavamo sempre tutti insieme nei ristoranti vicino al mare – racconta Eder – Stavamo con le famiglie, parlavamo della partita, erano momenti belli che hanno creato rapporti ancora più stretti”.
“L’Italia può arrivare fino alla fine. Scamacca e Chiesa come Pellé e me”
Eder resta legato alla maglia azzurra e crede nella squadra di Spalletti, sbilanciandosi su un giocatore in particolare in cui si identifica: “Penso che, se l’Italia supera questo girone può arrivare fino in fondo. Ha dei giocatori con caratteristiche funzionali. Paragone con la rosa del 2016? Se Scamacca rappresenta un po’ Pellé, io mi rivedo in Chiesa perché giocavo libero per il campo – ha proseguito l’ex attaccante azzurro – Chi sarà decisivo? Jorginho e Barella a centrocampo possono fare la differenza per il modo di giocare di Spalletti. Però lì davanti il giocatore decisivo è Chiesa. Può creare dal nulla la giocata, può vincere da solo la partita tirando fuori qualcosa di diverso”.
Nonostante la distanza geografica, l’amore per l’Italia non passa mai. Eder continua a sostenere la Nazionale, questa volta, però, davanti lo schermo e non dando il cuore in campo come in passato. Leggi anche – Italia, la probabile formazione contro la Spagna