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Eder: “Vi racconto Conte, l’Inter può vincere lo scudetto”

A Sky Sport, Eder parla dell’Inter e di Conte: “Tratta tutti allo stesso modo, per questo i giocatori lo seguono. In campionato, i nerazzurri se la giocheranno fino alla fine”

Tre stagioni all’Inter e un campionato europeo con Antonio Conte in panchina. Chi meglio di Eder può parlare della nuova vita nerazzurra dell’allenatore salentino? “Sono contento che sia tornato in Italia e abbia riportato, fin da subito, l’Inter in testa – ha raccontato l’ex attaccante di Sampdoria e Cesena ai microfoni di Sky Sport -. È uno degli allenatori più forti al mondo: a livello tattico non ha niente da invidiare a nessuno e, in più, fa sentire all’ambiente tutta la sua passione”.

Caratteristiche di cui il mondo Inter si è già accorto: “I giocatori capiscono quanto sia un mister serio e coerente. Non guarda il nome dietro la maglia: che tu sia il capitano o l’ultimo della rosa, devi lavorare bene, altrimenti vai in panchina. Con la Nazionale Italiana, mi trattava allo stesso modo di Buffon o Bonucci. Da queste cose capisci la caratura dell’uomo”.


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Un aneddoto? “Durante il girone di qualificazione a Euro 2016, seguivo sempre lo stesso schema: una partita bene, quella dopo male – ricorda Eder -. Iniziano gli europei e faccio subito un bel match contro il Belgio. Conte viene da me e mi dice: ‘Fra tre giorni affronteremo la Svezia, ti obbligo a giocare bene’. Infatti, alla fine, feci gol”.

E con un allenatore così, l’Inter può davvero puntare in alto: “Faccio il tifo per i nerazzurri e sono felice che siano al primo posto. Non so se riusciranno a vincere lo scudetto, ma di certo daranno vita a una splendida battaglia con Juventus e Napoli. I tempi in cui si fermavano a venti punti di distacco dai bianconeri sono finiti”.

Dopo gli anni all’Inter, Eder è rimasto in casa Suning e gioca in Cina, allo Jiangsu, il club della famiglia Zhang. “Mi trovo bene, ho superato le normali difficoltà di ambientamento. Ora sono arrivati tanti compagni che conosco, come Paletta, Miranda e soprattutto il mio connazionale Alex Teixeira: in campo ci troviamo a meraviglia, in due anni abbiamo segnato quasi cinquanta gol. Allo Jiangsu, abbiamo un centro sportivo alla pari di quelli europei. La famiglia Zhang tiene molto al calcio, ve ne sarete accorti con l’Inter”.


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Anche se, ogni tanto, un po’ di ‘saudade’ per l’Italia fa capolino nella mente di Eder: “È il Paese che mi ha accolto benissimo per 13 anni, è normale che mi manchi. A Nanchino, però, sono riuscito a trovare un paio di ottimi ristoranti italiani così mi sento meno lontano – prosegue l’italo-brasiliano -. Alcuni club di Serie A mi hanno cercato durante l’ultima sessione di calciomercato, ma, alla fine, l’accordo è sfumato, anche perché credo nel progetto dello Jiangsu. Sto bene in Cina, al momento non penso al ritorno in Italia. In futuro, invece, chissà.

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