Dybala sì. Recupero, gestione e la strategia di Mourinho per ritrovare la Joya e un’altra semifinale europea
“A Dybala ho detto: ‘Entra, prova, senti, vedi se l’adrenalina aiuta e se devi uscire, esci’. Alla fine ha fatto 25 minuti, più i supplementari e mi sembra che abbia finito bene”. Gestione Special e semifinale conquistata: Mourinho l’aveva preparata così e ha avuto ragione
Il grande dubbio della vigilia, il solito Paulo determinante per la Roma. Nel ritorno dei quarti di finale di Europa League l’unico risultato che avrebbe permesso ai giallorossi di qualificarsi al penultimo atto della competizione era una vittoria con almeno due gol di scarto. E’ finita 4-1 dopo 120 minuti nella bolgia e nell’estasi di un Olimpico con oltre 66mila tifosi che hanno vissuto di tutto. Dall’attesa alla preoccupazione, dalla (quasi) rassegnazione alla gioia sfrenata per la quarta semifinale europea conquistata in 6 anni. Confortati però, a gara in corso e ancora sull’1-0, anche soltanto dal vedere Dybala riscaldarsi a bordocampo, consapevoli che il momento del suo ingresso in campo stava per arrivare. Come una svolta, che dopo l’1-1 di Paixao serviva per prolungare la lotta per la semifinale. E così è stato.
Al minuto 88 di Roma-Feyenoord, la squadra di Mourinho era fuori dall’Europa League. All’89’ è stato proprio Dybala – con la rete del 2-1 – a rimandare il discorso ai supplementari. Decisivo, ancora una volta. Come lo è sempre stato in occasione delle gare casalinghe europee di questa stagione (QUI il dato). Il tutto 17 minuti dopo il suo ingresso in campo al 72′. L’aveva preparata così Mourinho e ha avuto ragione. Anche nonostante l’infortunio e il cambio obbligato di Wijnaldum che ha privato la Roma di una sostituzione dopo appena 21 minuti di partita. “Sapeva che sarebbe andata così”, ha detto Dybala a fine gara riferendosi alla gestione e alla strategia di Mourinho per non rinunciare alla sua Joya nella gara più importante dell’anno finora ma allo stesso tempo per non azzardare decisioni che avrebbero potuto compromettere risultato e forma fisica dell’argentino.
Anche perché la stagione della Roma ora si è arricchita di altre due partite. Con un pensiero inevitabile ad un’altra ancora, da giocare a Budapest. Lì dove Dybala ha ammesso di voler arrivare in un post partita in cui però il suo pensiero è andato anche a quel dietro le quinte che lavora con e per lui, per far sì che sia (o che torni) sempre al top, come testimoniato dalla foto che ha pubblicato nelle sue storie Instagram. “Grande vittoria di tutti”: Dybala al centro, circondato dai fisioterapisti e dallo staff medico della Roma.
Strategia Special. “Difficile da gestire” ma partita risolta con intelligenza
“La situazione di Dybala, che gioca o non gioca, non ha aiutato a preparare la partita – ha ammesso Mourinho ai microfoni di SkySport a fine gara -. L’infortunio di Wjinaldum non ha aiutato a gestire una gara così, perché mi ha mangiato un’opportunità di cambiare, quando sapevo che per mettere Paulo dentro dovevo sempre avere una sostituzione di protezione, nel caso in cui Paulo non potesse farcela. Era molto, molto difficile da gestire, però i ragazzi hanno giocato con concentrazione, con coraggio, anche con l’intelligenza di gestire quando era da gestire e di attaccare con forza quando era da attaccare con forza. Hanno fatto una grande partita, contro un’ottima squadra. Però, noi siamo stati superiori”.
Protezione e fiducia: “A Dybala ho detto: ‘Entra, prova, senti, vedi se l’adrenalina aiuta e se devi uscire esci’. E alla fine…”
La Joya che si conferma, e una gioia che si ritrova. Perché per Mourinho la serenità dei suoi giocatori è tutto: “Tu – rispondendo a Del Piero, ndr – saprai meglio di me com’è stato l’ultimo anno alla Juventus. Ma la mia sensazione è che cercasse, più che la fiducia, la gioia persa. E l’ha trovata qua. Ha trovato un bel gruppo, un allenatore che lo capisce, ha trovato un pubblico che lo ama, ha trovato uno spazio in campo dove assieme ad altri calciatori di grande carattere, tipo Lorenzo, Bryan e Mancini, ha trovato questa leadership per la sua qualità, per la sua personalità di bravo ragazzo, che tu conosci bene. È un po’ tutto questo. Lui sicuramente penserà che ha delle qualità per giocare nelle squadre più forti al mondo e ha ragione, ma magari qui ha trovato uno spazio di grande gioia e di grande amore. E questo si vede anche in campo. Lui ha rischiato, gli avevo dato completa libertà di entrare e di uscire due minuti dopo. Gli ho fatto sentire questa protezione. Gli ho detto: ‘Entra, prova, senti, vedi se l’adrenalina aiuta e se devi uscire esci’. Alla fine – ha concluso Mourinho a SkySport – ha fatto 25 minuti, più i supplementari e mi sembra che abbia finito bene”. Dybala sì. E anche la Roma. Con più ‘vittorie’ nel successo che ha lanciato i giallorossi in semifinale di Europa League.