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Due gol per mettere alle spalle le difficoltà, Broso: “A Ravenna mi sento a casa, ma quanta strada per arrivare fin qui”

Si dice che la casa sia dove si trova il cuore. Ma se fin da piccolo il tuo cuore ha battiti più forti solo davanti a un pallone e sei disposto a tutto pur di inseguire il tuo sogno, quella stessa casa diventa il campo da calcio. Perché è lì che c’è ogni tuo punto di riferimento e in quel rettangolo trovi la forza per superare le difficoltà. È stato così per Antonio Broso, ora attaccante del Ravenna, ma che fino ad oggi – a 27 anni – ha girato tanto e per tutta Italia pur di inseguire quel sogno. Non un modo di dire, ma la sua accezione letterale. A 15 anni è arrivata la chiamata dal Parma, la prima veramente importante: “Una di quelle irrinunciabili, riuscire a giocare a livelli importanti è un sogno che avevo fin da bambino. Papà era contento, mia madre un po’ meno”. Tipico delle mamme italiane. “È stato duro allontanarsi dalla famiglia e dalla Calabria nel mezzo dell’adolescenza. Sono stato costretto a crescere prima dei miei coetanei”.

Poi altre esperienze in Campania, Abruzzo, fino alla Valle d’Aosta. Tutta l’Italia per inseguire il pallone. Ora, a 27 anni, Ravenna è diventata la sua seconda casa: “Anche perché non sono mai stato più di una stagione in una squadra”, ci scherza su Antonio. “Qui sembra di essere in Calabria per il mare e l’ospitalità della gente, l’ambientamento è stato naturale”. Arrivato in Romagna lo scorso anno ed è diventato subito fondamentale con il gol in semifinale contro il Bisceglie per la promozione in Serie C. Il più bello però lo ha segnato nella scorsa settimana contro la Reggiana. Un cross deviato dalla fascia sinistra e mezza rovesciata al volo di destro, a incrociare. “È merito anche dell’allenatore, abbiamo cambiato modulo e mi ha detto di rimanere largo. Quando ho visto il pallone alzarsi ho pensato solamente a tenere il tiro basso”. Una rete che non è bastata per ottenere un risultato positivo. Sette minuti dopo la prodezza di Broso, Altinier ha ridato il vantaggio agli ospiti.

Resta il gol bellissimo, che fa il paio con quello segnato la settimana precedente contro la Feralpisalò che era valso anche tre punti fondamentali per allontanarsi dalle zone calde. Due gioie a distanza di pochi giorni per mettere definitivamente alle spalle un momento delicato per Broso: “Ho saltato i primi due mesi della stagione per la rottura del malleolo, e poi le ultime settimane per un risentimento muscolare. Cerco sempre di mettere in difficoltà l’allenatore, ma Maistrello e De Sena sono altri due attaccanti fortissimi per questa categoria”. Una categoria che ha visto il ritorno del Ravenna, dalla rinascita del 2012 fino alla conquista della Serie C. Solo promozioni, anche grazie ai gol di Broso: “Quest’anno l’obiettivo era una salvezza tranquilla, ci manca ancora qualche punto, poi penseremo alla prossima stagione”. Sincero e pragmatico, senza troppi voli pindarici.

Riavvolgendo il nastro, Broso non ha ripensamenti: “Rifarei tutto, ogni esperienza vissuta mi ha dato qualcosa in più per completarmi. Ora affronto questa categoria con una mentalità più pronta. Quello che ho fatto è perché l’ho meritato. Non vivo di rimpianti”. Guardando al futuro invece: “Adesso non ci penso, voglio solo finire la stagione nel migliore dei modi”. Passo dopo passo. Come la sua carriera, rincorrendo il pallone, in campo e fuori. Lontano dalla sua casa, inseguendo un sogno.

Foto di Filippo Venturi, fotografo ufficiale Ravenna