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Vavassori brilla in (ner)azzurro: il talento dell’Atalanta U23 raccontato dall’ex allenatore

Da Ornago ai gol in Serie C e con l’Italia U20: la storia dell’attaccante raccontata a Gianlucadimarzio.com dal suo allenatore ai tempi della Tritium

Con l’Atalanta Under 23 ha già segnato 5 gol in Serie C tra campionato e Coppa. Nella pausa per le nazionali ha festeggiato il suo primo con l’Italia in Under 20. Nel frattempo, sono arrivate anche due convocazioni con Gasperini, in Supercoppa Europea e in Serie A contro il Lecce. La storia di Dominic Vavassori però parte da lontano, dalla sua Ornago, passando per la Buraghese e poi la Tritium, prima del salto all’Atalanta a nemmeno 12 anni. Valerio Colace, suo allenatore ai tempi degli esordienti della Tritium, ci ha raccontato il talento classe 2005: “Fin dal primo giorno ho pensato che potesse arrivare in Serie A“. 

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Dominic Vavassori, Italia U20, Credit: Martin Cutrona

Alla scoperta di Vavassori: “Ci accorgemmo subito di lui”

Nel 2017, dopo quattro anni alla Tritium, un giovanissimo Dominic Vavassori passava all’Atalanta. Un talento che Valerio Colace aveva riconosciuto fin dal primo giorno: “Quando arrivò da noi, l’Atalanta stava osservando diversi giocatori e ci invitarono una domenica mattina a un allenamento congiunto in cui c’erano Atalanta, Tritium e Buraghese, squadra in cui giocava allora, allenata da suo padre. Noi con i 2005 battevamo tutti, ma con la Buraghese perdemmo 5-0 e ci accorgemmo di Dominic, che poi venne alla Tritium”.

Quattro anni più tardi, l’Atalanta si convinse delle sue qualità: “Il percorso con me allenatore è durato tre anni, in cui l’Atalanta ci invitava a Zingonia per degli allenamenti congiunti tra i nostri 2005 e i loro pari età. In tutte le amichevoli facemmo molto bene e nell’ultima vincemmo noi 3-1 con doppietta di Dominic. Stefano Bonaccorso, responsabile dell’attività di base dell’Atalanta, mi chiese un consulto e da lì iniziarono le trattative serrate. La mamma di Dominic mi chiamava tutte le sere e anche il papà un giorno sì e un giorno no”.

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Dominic Vavassori ai tempi della Tritium

Le sue caratteristiche più spiccate sono tre. Un fisico minuto, una tecnica fuori dal comune e il sorriso sempre stampato in volto: “Dominic ha sempre avuto una caratteristica che non convinceva le squadre professionistiche: la fisicità. Però io che avevo la fortuna di allenarlo tutti i giorni continuavo a dire che era fuori categoria. Non si è mai lasciato abbattere, utilizzava sempre l’arma del sorriso. Questa è sempre stata la sua forza e spero sia la sua arma da qui in avanti. Io ho allenato tanti ragazzi forti, ma Dominic ha delle caratteristiche innate che altri non hanno. Tecnica, fantasia, estro. All’epoca lo facevo giocare anche come difensore centrale e lui si divertiva a giocare in ruoli che lo mettessero in difficoltà”.

Doti che lo hanno portato fino alla seconda squadra dell’Atalanta, in un percorso in cui la famiglia è stata fondamentale: “La sorellina Isabel faceva danza, poi sulle sue orme ha provato col calcio e adesso è la capitana dell’Atalanta femminile 2012. A un ragazzo di 16 o 17 anni magari succede di lasciarsi trasportare dalle fantasie. Lui ha una famiglia che lo ha sempre fatto studiare e non gli ha mai fatto perdere il contatto con la realtà. Ha anche la fortuna di avere un nonno che lo segue sempre e lo porta agli allenamenti. È una famiglia che per lui ha fatto sacrifici e ancora ne farà”. 

 

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Dominic Vavassori, Atalanta B.C. Credit: Martina Cutrona

Il retroscena: “Aveva offerte importanti dall’estero”

I suoi successi nel calcio non lo hanno mai cambiato: “È un ragazzo solare e sempre sorridente. L’ho visto quest’estate alla festa del suo paese, Ornago, dove la sua famiglia dà una mano. Lui stesso era dietro al bancone a servire”. 

Ma in estate, l’Atalanta ha rischiato di perderlo: “Ha avuto offerte importanti dall’estero. Sono contento che abbia deciso di restare, sicuramente consigliato bene dalle persone che ha intorno”. Alla fine è rimasto e ora si candida a una chance in prima squadra.