Questo sito contribuisce all'audience di

Dimarco: “Andare agli Europei è quasi un obbligo”

Sul gol al Frosinone Dimarco commenta: “Era un tiro in porta”

Intervistato da Rai Sport, Federico Dimarco ha fatto il punto sulla nazionale italiana nel giorno successivo alla vittoria per 5-2 contro la Macedonia del Nord allo stadio Olimpico di Roma. 

L’esterno sinistro dell’Inter ha servito anche un assist venerdì sera: quello per il 5-2 finale di Stephan El Shaarawy. Dimarco ha presentato la partita di Leverkusen di lunedì contro l’Ucraina, che sarà decisiva per la qualificazione (agli azzurri di Spalletti manca un punto). 

dimarco-nazionale-italia-image-gpo-min.jpg

Verso Ucraina-Italia: le parole di Federico Dimarco

Tutte le partite a livello internazionale sono difficili, poi magari puoi beccare la squadra che è in una giornata no. Ma l’Ucraina è una nazionale forte e noi dobbiamo stare attenti in qualsiasi momento della partita“, ha esordito Dimarco.

Poi l’esterno ha proseguito: “Quello di andare all’Europeo penso che sia quasi un obbligo, l’ultimo l’Italia lo ha vinto, e i tifosi pretendono che noi andiamo all’Europeo“. 

inter-dimarco-citare-andrea-rosito-2-1280x801.jpg
Photo credits: Andrea Rosito

Successivamente Dimarco ha commentato il match vinto con la Macedonia: “Abbiamo fatto una grande partita, abbiamo creato tanto, siamo stati propositivi e abbiamo fatto quello che ci aveva chiesto il mister in settimana. Capita durante le partite di avere dei momenti più alti e dei momenti più bassi, e in quei sette minuti abbiamo un po’ smesso di giocare. Però poi dopo abbiamo ripreso a giocare, e a creare, e abbiamo fatto due gol che hanno chiuso la partita definitivamente. Molte squadre dopo aver atto due gol si abbassano e cercano di difendere il risultato. Noi no, siamo stati propositivi e abbiamo creato tanto“.

dimarco-italia-getty-ok.jpg

In conclusione l’interista si è espresso sul gol segnato quasi da centrocampo nell’ultima giornata di Serie A, a San Siro contro il Frosinone: “Quello era un tiro in porta. Prima, con la coda dell’occhio guardo Dumfries, e infatti giro la testa. Poi vedo il portiere, noto che è di fuori, bene o male ho calciato e la palla è entrata“. Il confronto con Roberto Carlos? “Non facciamo paragoni, perché quello è un giocatore che ha fatto la storia del calcio, quindi rimaniamo con i piedi per terra“.