Dimarco: “Andare agli Europei è quasi un obbligo”
Sul gol al Frosinone Dimarco commenta: “Era un tiro in porta”
Intervistato da Rai Sport, Federico Dimarco ha fatto il punto sulla nazionale italiana nel giorno successivo alla vittoria per 5-2 contro la Macedonia del Nord allo stadio Olimpico di Roma.
L’esterno sinistro dell’Inter ha servito anche un assist venerdì sera: quello per il 5-2 finale di Stephan El Shaarawy. Dimarco ha presentato la partita di Leverkusen di lunedì contro l’Ucraina, che sarà decisiva per la qualificazione (agli azzurri di Spalletti manca un punto).
Verso Ucraina-Italia: le parole di Federico Dimarco
“Tutte le partite a livello internazionale sono difficili, poi magari puoi beccare la squadra che è in una giornata no. Ma l’Ucraina è una nazionale forte e noi dobbiamo stare attenti in qualsiasi momento della partita“, ha esordito Dimarco.
Poi l’esterno ha proseguito: “Quello di andare all’Europeo penso che sia quasi un obbligo, l’ultimo l’Italia lo ha vinto, e i tifosi pretendono che noi andiamo all’Europeo“.
Successivamente Dimarco ha commentato il match vinto con la Macedonia: “Abbiamo fatto una grande partita, abbiamo creato tanto, siamo stati propositivi e abbiamo fatto quello che ci aveva chiesto il mister in settimana. Capita durante le partite di avere dei momenti più alti e dei momenti più bassi, e in quei sette minuti abbiamo un po’ smesso di giocare. Però poi dopo abbiamo ripreso a giocare, e a creare, e abbiamo fatto due gol che hanno chiuso la partita definitivamente. Molte squadre dopo aver atto due gol si abbassano e cercano di difendere il risultato. Noi no, siamo stati propositivi e abbiamo creato tanto“.
In conclusione l’interista si è espresso sul gol segnato quasi da centrocampo nell’ultima giornata di Serie A, a San Siro contro il Frosinone: “Quello era un tiro in porta. Prima, con la coda dell’occhio guardo Dumfries, e infatti giro la testa. Poi vedo il portiere, noto che è di fuori, bene o male ho calciato e la palla è entrata“. Il confronto con Roberto Carlos? “Non facciamo paragoni, perché quello è un giocatore che ha fatto la storia del calcio, quindi rimaniamo con i piedi per terra“.