Del Piero: “Euro 2016? Germania, Francia e Spagna in prima fascia. Un gradino sotto Italia, Inghilterra e Belgio”
Nostalgia azzurra? Alessandro Del Piero ha scelto di vivere a Los Angeles, ma l’Italia la porta nel cuore. La Nazionale rimane un simbolo nel mondo e il “Bel Paese” sempre un modello unico per tutti, anche se calcisticamente non siamo più la potenza di un tempo:
“Fuori c’è tanta voglia d’Italia, ti manca, qui hai cose che non trovi in nessuna altra parte del mondo” – si legge nelle pagine de La Gazzetta dello sport – “C’è la storia, la natura, il cibo, l’atmosfera. L’Italia resta la mamma per tutti. Sentir parlare male dell’Italia mi dà fastidio, ogni Paese ha lati positivi e negativi. Possiamo essere orgogliosi per tante cose e meno per altre, però nessuno ha la nostra complessiva potenzialità. All’estero siamo stati superati da Inghilterra e Spagna, nei campetti vedi più maglie di Real, Barcellona e United che della Juve. La gente ha voglia di spettacolo, noi trasmettiamo troppi litigi. Però in alcuni Paesi siamo ancora molto forti. Dal punto di vista calcistico non siamo così indietro, manca però il potenziale economico per poter acquisire giocatori”.
Tanti imprenditori stranieri stanno scegliendo la serie A: “Se arrivano soldi per appianare debiti e avvicinarsi ai top club è un’opzione non criticabile. Mi auguro però che rimanga sempre un’anima italiana”. Per la 10 è stato scelto Thiago Motta. Non tutti l’hanno presa bene: “Ho vissuto in azzurro momenti in cui le maglie venivano date in ordine alfabetico, a seconda dei ruoli: in Inghilterra avevo il 14 e Albertini il 10, io ero tra i centrocampisti perché Sacchi mi vedeva così… A volte invece ci si trovava tutti insieme e si sceglieva ma non c’è mai stato un litigio, con Totti ci siamo alternati con la 10. La scelta deve essere vissuta bene dal gruppo, il 10 a Thiago non mi crea problemi”.
Buffon, Barzagli, Bonucci e Chiellini erano compagni di Alex nella Juve: “Beh, dopo averli allenati tanti anni sono diventati forti… Sono giocatori di grande spessore, con Gigi e Andrea abbiamo vinto un Mondiale; Giorgio è un professionista esemplare; Bonucci è un ragazzo di grande qualità, affamato e deciso. Non mi sorprende che siano ancora lì”. La “griglia” di Del Piero: “La Germania tornerà protagonista. La Francia gioca in casa e 2 anni fa ho visto tante indicazioni positive: i giovani ora hanno più esperienza. Loro sono molto patriottici, conterà anche il momento particolare di Parigi per gli attentati. Poi la Spagna, perché ha alle spalle una grande storia. Un gradino più sotto metto l’Italia con Inghilterra e Belgio. Essendo un torneo corto non escluderei sorprese, come la Grecia 2004 e la Danimarca 1992″.
L’attacco dell’Italia è il punto debole? “Pinturicchio” ricorda una vecchia regola: “A centrocampo mancheranno Verratti e Marchisio, due giocatori di grande spessore internazionale, ma il modulo di Conte prevede partecipazione da parte di tutti. Il talento davanti è relativamente importante. Mi auguro che le punte abbiano conservato i gol per la fase finale e ricordo a tutti la vecchia regola: l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere i campionati. Nel 2006 subimmo solo 2 gol. Davanti vedo buone potenzialità, ragazzi che sognano questo momento: avranno energia, entusiasmo e desiderio”.
Tra i protagonisti di Euro 2016 anche un altro juventino, Paul Pogba: “Il piatto è servito in maniera perfetta. Gioca in casa, ora ha più esperienza e avrà grande pressione, sarà un test importante. Se saprà cogliere gli aspetti positivi di questa situazione sarà difficile contenerlo”. Ricordo immediato del mondiale del 2006? “La semifinale con la Germania. La finale è stata dominata dalla tensione, ovviamente il culmine è il momento in cui ti laurei campione, ma se parliamo dell’avvicinamento alla partita e degli articoli c h e c i prendevano in giro con la storia di Italia mafia, pizza e mandolino, la semifinale è stata epica. Ricordo bene anche il momento prima di calciare il rigore in finale: ero il quarto, eravamo sopra ma non ho avuto timore. Ho cercato solo di essere abbastanza incosciente, ne ho battuti tanti in carriera ma è difficile raccontare quello, ha un peso diverso”.