Dalla C2 all’Europa, Masucci racconta la favola Sassuolo: “Tutti i segreti di un viaggio indimenticabile”
Cava de’ i tirreni, Igea Marina, Castelnuovo: nella stagione 2005-06 era lì che il Sassuolo andava a giocare (e vincere) durante il campionato di serie C2. A fare gol per la squadra all’epoca allena da Remondina ci pensava Gaetano Masucci. Tano, come lo chiamano tutti, oggi gioca nella Virtus Entella ma domani avrà occhi, orecchie e cuore puntati sul Mapei Stadium di Reggio Emilia dove il “suo” Sassuolo farà il suo esordio (storico) nella fase a gironi di Europa League. “E’ una bellissima favola – racconta Gaetano Masucci a gianlucadimarzio.com – perché è stato un percorso progressivo che ci ha fatto godere di più ogni cosa”. D’altra parte in ogni singola promozione, dalla C2 alla A, del Sassuolo c’è stato lo zampino di Masucci. “Impossibile ricordare un solo momento, perché ogni volta era qualcosa di nuovo, di più bello, di più emozionate ancora”.
A proposito di emozioni: gli unici due “superstiti” di quella stagione in C2 sono Magnanelli e Pomini, rispettivamente il capitano ed il numero 12 del Sassuolo di oggi. “Non ci siamo mai persi. Ci sentiamo sempre perché sono sopratutto due grandi amici”. E allora cosa si diranno prima della partita con il Bilbao? “Niente, per scaramanzia. Meglio mandare un messaggio dopo la partita”.
Ma vederli lì in campo contro una squadra di fama internazionale fa un certo effetto anche a lui. “Sembra che è passata una vita dalla prima partita in C2. Quando ho visto i preliminari con Magnanelli mi è venuta un po’ la pelle d’oca”. Ecco, la prima di quella stagione fu il 28 agosto del 2005: Sassuolo-Prato, 2-1 per i padroni di casa. Marcatori Anselmi e Andreini, Masucci in campo per 90’. Attorno qualche tifoso, o poco più. “Il seguito negli anni è aumentato, ma sicuramente è più piccolo rispetto ai palcoscenici europeo. Ora sì che c’è grosso entusiasmo. Anche se Sassuolo è una piazza tranquilla”.
L’X Factor? “La forza è Squinzi: si è affidato a persone che sanno programmare e i risultati sono arrivati”. Eccome se sono arrivati. A proposito delle persone alla quali si è affidato. “Abbiamo avuto la fortuna di avere tanti allenatori di bravi: da Allegri a Pioli. Senza dimenticare i Rucato e i Remondina tra C2 e C1”. Oggi c’è Di Francesco. “Ha grossi meriti: riesce a valorizzare tutto che ha a disposizione. Punta sul bel gioco e sull’organizzazione”.
Chi invece potrebbe non esserci domani contro l’Athletic Bilbao è Berardi, a causa di un infortunio muscolare che lo tiene ai box già da una settimana. “La sua assenza potrebbe pesare sopratutto psicologicamente. E’ un fenomeno vero”.
Ecco, magari ci fosse stato Masucci si sarebbe giocato le sue carte per un posto da titolare, proprio lì davanti, per non far rimpiangere la mancanza di Berardi. “Ho trascorso 9 anni e mezzo bellissimi a Sassuolo, ma ci sono tornato poche volte. Vivevi la città come se fossi una persona normale, ma ora fa parte del mio passato. Continuo a fare il tifo per loro e continuerò a farlo anche domani sera”. I tempi di Igea Marina e Cava de’ i tirreni sembrano lontani, domani c’è da giocare in Europa League contro il Bilbao, certo: ma nel cuore di chi ha vissuto quei giorni e quelle sfide, saranno ricordi destinati a rimanere per sempre nella mente e nel cuore, proprio come sarà per Gaetano Masucci.