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Crivello: “Palermo, il mio sogno. Voglio diventare una bandiera del club”

Il difensore del Palermo racconta la cavalcata che ha riportato i rosanero tra i professionisti: “Voglio essere ricordato anche tra 50 anni”

"Ti lasciamo e andiamo lontano per guardare il mondo se siamo costretti. Ma Palermo è Palermo da sempre". Un vero e proprio messaggio d'amore quello di Roberto Crivello per la sua città. Un pensiero affidato ieri ad un post su Facebook per descrivere lo stato d'animo del difensore del Palermo che ha voluto celebrare così la promozione dei rosanero in Serie C, arrivata dopo il via libera del Consiglio Federale.

Crivello incarna perfettamente il pensiero del palermitano, costretto ad andare al nord per cercare una vita migliore. Lo ha fatto nel 2005, a 14 anni, quando ha lasciato la sua Mondello ed il campo in terra battuta dove giocava per volare a Torino, sponda Juventus. "Quella esperienza ha segnato la mia vita e la mia carriera calcisticaracconta Crivello a Gianlucadimarzio.comHo imparato cosa vuol dire avere disciplina e voglia di vincere, insegnamenti che ancora oggi che sono nel pieno della maturità sono più attuali che mai". 


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Un'esperienza lunga sei anni, coronata con la vittoria del Torneo di Viareggio 2010 insieme a Ciro Immobile: "Oggi è l'attaccante italiano più forte – ammette – È rimasto umile ed allegro come quando eravamo ragazzini, gli auguro di continuare così a lungo".

Palermo, una scelta di cuore

Voglia di vincere. Quella che ha avuto il Palermo sin dal primo giorno per riconquistare sul campo il professionismo, costretto ad un anno di "inferno" in Serie D dopo il fallimento. Una rinascita passata da diversi palermitani, sia in campo che in panchina con Rosario Pergolizzi che, però, non sarà riconfermato per la prossima stagione.

Per Crivello è stata una scelta di cuore quella di sposare la causa del Palermo scendendo di ben due categorie, dalla Serie B alla Serie D. Allo Spezia c'era poco spazio ed il richiamo della propria città era forte: "Ho accettato senza pensarci due volte, è stata una scelta di cuore – spiega Crivello – Mi sono disinteressato anche dell'aspetto economico, per un palermitano indossare la maglia rosanero è semplicemente un sogno che si avvera a prescindere dalla categoria".


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Sposare la causa del Palermo è stata una gioia indescrivibile per Crivello che ricorda ancora bene quando ha comunicato alla famiglia di essere diventato un giocatore rosanero. Hanno potuto festeggiare amici e parenti, ma una persona soltanto non c'era: papà Gaspare, lo stesso nome che Roberto ha dato al proprio figlio. "Sono sicuro che anche mio padre sarebbe stato felicissimo" racconta.

Il sogno di una stagione, però, può diventare per sempre. Crivello è pronto a sposare il Palermo a vita, diventare una bandiera di questa squadra ed il simbolo della rinascita. A tale domanda la risposta è chiara: "Assolutamente sì, non sono tornato a Palermo per sentirmi di passaggio – afferma il difensore – Voglio essere un protagonista dell'ambizioso percorso di rinascita nel club che è soltanto giunto alla prima tappa, la strada verso il top è ancora lunghissima. Inoltre, avere un Presidente palermitano come Dario Mirri è un ulteriore vanto, lui è veramente il nostro primo tifoso". 


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La stagione appena conclusa, intanto, si è rivelata un successo. Frutto di una squadra costruita in fretta e furia dal duo Sagramola-Castagnini, ma con elementi di qualità e che sono riusciti a far gruppo. La stessa squadra che, di comune accordo, ha deciso di rinunciare al premio promozione di 250mila euro messo a disposizione da parte della società, decidendo di devolvere in beneficenza il 20% (50.000 euro) alle famiglie bisognose palermitane.

Tutti insieme uniti, come nel corso della stagione. Mai nessuna discussione, tutti uniti verso l'obiettivo della vittoria del campionato: "È proprio questo il segreto del nostro successo – spiega Crivello – Nonostante le differenze geografiche ed anagrafiche il nostro è un gruppo solido ed affiatato con il giusto mix di esperienza e gioventù di qualità". 


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Il Palermo e la Serie C

Eppure la testa è già al prossimo campionato, quello che segnerà il primo passo nei professionisti. Crivello conosce la Serie C, avendo già vinto in questa categoria con il Frosinone nella stagione 2013-2014 con Stellone in panchina. Un campionato ricco di insidie, tanto che il difensore avverte: "Sembrerà assurdo ma è più difficile vincere in Serie C che in Serie B. Per noi che siamo il Palermo sarà ancora più difficile, come in D tutte le avversarie daranno la vita quando ci affronteranno. Ci siamo abituati, ma questo ci obbliga a non poter permetterci mai cali di concentrazione".

Servirà la massima concentrazione, quindi, per continuare la scalata. D'altronde Crivello, dopo aver indossato la maglia del Palermo, ha ancora un desiderio: "Entrare nella storia di questo club ed essere ricordato dai tifosi anche tra cinquant'anni".


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