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#CopaAmerica – Triplo Cou, guerriero Vidal, Messi superstar: la Top 11 della seconda giornata

Spettacolare, simplemente espectacular. Che Copa America, ragazzi! Sempre più emozionante ed avvincente. Anche la seconda giornata è terminata, tra conferme e clamorose sorprese. Argentina e Colombia macchine perfette, Cile e Brasile non mollano. Già adios, invece, per l’Uruguay. Celeste eliminata dalla revelaciòn Venezuela, possibile outsider del torneo a stelle e strisce insieme al Messico del Chicharito Hernandez. A regalare prodezze, in campo, ci hanno pensato in tanti. A cominciare da Leo Messi, devastante al suo debutto in nottata contro Panama: tripletta da favola – da subentrato – e Albiceleste in paradiso. Nello stesso girone a salvare la Roja di Pizzi è stato ‘El guerrero’, Arturo Vidal. Sempre lui, ancora lui: doppietta vincente e Bolivia ko. Senza dimenticare anche James Rodriguez e Philippe Coutinho, artefici principali delle vittorie dei Cafeteros e della Seleção.

Noi, anche per questa settimana di pasiòn made in USA, abbiamo pensato di selezionare i migliori ‘attori protagonisti’, capaci di mettersi in mostra e trascinare le proprie Nazionali. Questa, dunque, la nostra Top 11 della seconda giornata della Copa America Centenario.

Guillermo Ochoa (Messico)Quasi da non credere. Elastico, esplosivo, impressionante. Supereroe praticamente insuperabile. Ci prova Barnes, ci prova Williamson, ci prova Donaldson. Probabilmente da casa ci ha provato tutta la Giamaica a spingere quella palla in rete. Risultato sempre uguale, niente da fare. Huevos grandi così e sorrisi beffardi: “ritenta, sarai più fortunato”.

Dani Alves (Brasile) – Instancabile. Treno imprendibile sulla fascia destra verdeoro, attento in difesa e mina vagante in fase offensiva. Per uno di 33 anni, reduce da una stagione a tutto gas col Barcellona, la fatica dovrebbe perlomeno farsi sentire. Non per Dani Alves, però. E la Juventus, intanto, gongola…

Nicolas Otamendi (Argentina) – Segni del destino, il calcio ne è pieno. Sì, proprio così, perchè quando nel 2009 Otamendi debuttò con la Nazionale maggiore argentina, indovinate un po’ chi era l’avversario? Risposta esatta, Panama. E allora pronti, via: stacco magistrale e gol. Cabezòn decisivo per far partire la goleada Albiceleste contro la squadra di Gomez, vittima sacrificale di giornata. Poi la solita forza fisica e zero problemi. “Qui non si passa” .

Gary Medel (Cile) – Garanzia. ‘El Pitbull’ non tradisce mai. Aggressivo, mastino, straordinariamente efficace. Garra y corazòn. Baluardo della difesa del Cile nella soffertissima vittoria contro la Bolivia. Dietro o in mezzo al campo, nessuna differenza. Perché il numero 17 si farà sempre trovare pronto.

Christian Cueva (Perù) – Suggerimento filtrante di Guerrero, Cueva spalle alla porta. Poi, d’un tratto, il colpo di genio. Pallone portato avanti con la suola ed annesso tunnel ad Achilier, malcapitato di turno. Una volta fatto il grosso, freddare il portiere ecuadoregno Dominguez è un gioco da ragazzi. Magia pura, degna del miglior Dennis Bergkamp. Che avesse un talento non comune il centrocampista del Toluca lo aveva già dimostrato nella scorsa edizione, ma stavolta ha proprio esagerato.

Renato Augusto (Brasile) – Otto presenze in verdeoro, quattro gol: una rete ogni due partite, media mica male per il classe ’88 del Beijing Guoan. Bum-bum, contro Haiti addirittura doppietta e nome che entra di diritto nei libri di storia della Seleção: firma numero 400 in assoluto in Copa America. A completare l’opera una prestazione tutta grinta e cervello, da volante perfetto.

Arturo Vidal  (Cile) – Anima. Gladiatore vero. Corre, lotta, segna. Giocatore totale Arturo Vidal. Determinante come pochi, decisivo in ogni caso. I tre punti che tengono in vita il Cile portano la sua firma. Indelebile. Prima una fucilata da dentro l’area, poi il rigore da cuore in gola al 99’ per il 2-1 finale. ‘El Guerrero’ non muore mai, la Roja spera grazie al fuoriclasse del Bayern Monaco.

James Rodriguez (Colombia) – Sarà un caso che nei successi dei Cafeteros ci sia sempre la firma del Diez? Chi lo sa, intanto l’eroe del Mondiale 2014 concede il bis dopo la rete all’esordio e porta per mano i suoi compagni al turno successivo. Delusione per il finale di stagione al Real Madrid? Tutto passato, con la Colombia è un’altra storia. E James c’è sempre.

Pilippe Coutinho (Brasile) Um, dois, três. Tripletta, un gol più bello dell’altro. Da Anfield Road agli Stati Uniti, la stagione magica del talento brasiliano sembra non avere fine. Fenomeno al Liverpool, a caccia dell’affermazione definitiva anche con la Seleção. Senza O Ney, è lui il faro della squadra di Dunga lì davanti. Fantasia e tecnica al potere, il Brasile punta su Cou. Proprio lui, sì, possibile uomo della Providencia in questa Copa America del Centenario.

Lionel Messi (Argentina) – C’è bisogno di dire qualcosa? Aggettivi terminati, c’è solo da stropicciarsi gli occhi. “Non sta bene, salterà anche questo match”. Vero sì, non parte dall’inizio, ma gli bastano poco più di venti minuti per segnare non uno, non due, ma ben tre gol. Rete nuovamente gonfiata su azione a nove anni di distanza dall’ultima volta in Copa America, firma numero 53 in Albiceleste e freccia inserita: prossimo obiettivo superare Batistuta nella classifica marcatori all-time. Esagerato.

Salomon Rondon (Venezuela) – Centravanti vecchio stampo, non proprio bello da vedere, ma cinico e spietato. E’ sua la rete– la diciassettesima con la Nazionale– che ha sbattuto fuori l’Uruguay, regalando una straordinaria qualificazione al Venezuela. Fisico imponente, concretezza da attaccante vero. Rapace, pronto sempre all’appuntamento con il gol. La ‘Vinotinto’ si aggrappa a Salomon Rondon, per continuare a sognare in grande…

Allenatore: Rafael Dudamel (Ct Venezuela) – Alzi la mano chi avrebbe scommesso un euro sulla qualificazione del Venezuela. Nessuno, probabilmente. Quest’uomo – ex portiere con il vizietto del gol – ha reso realtà un qualcosa di apparentemente impensabile. La sua ‘Vinotinto’ è una squadra compatta, unita in tutti i suoi effettivi. Attenzione massima in difesa, salvo poi punire alla prima occasione utile in avanti. Due partite, due vittorie. Sempre con lo stesso risultato: 0-1. Ricetta vincente, finora, e quarti di finale conquistati. Merito, soprattutto, di Rafael Dudamel, artefice principale della revelaciòn della Copa America…

La nostra Top 11 della seconda giornata di Copa America:

(3-4-1-2) Ochoa; Dani Alves, Otamendi, Medel; Cueva, Renato Augusto, Vidal, James Rodriguez; Coutinho; Messi, Rondon. (All. Dudamel).

 A cura di Daniele D’Alessandro e Matteo D’Aquila