Commisso: “Vlahovic? La Fiorentina non si farà ricattare. Juve e plusvalenze? Servono regole uguali per tutti”
Il presidente viola è intervenuto sulle frequenze di Radio 24
“Voglio dire a Juventus, Arsenal, a tutto il mondo che la Fiorentina è padrona del cartellino di Vlahovic. Io ho sempre pagato, non sono uno di quelli che non paga stipendi da mesi, e voglio rispetto”.
Rocco Commisso, presidente della Fiorentina, torna a parlare del futuro di Dusan Vlahovic e avvisa tutte le big d’Europa che hanno messo gli occhi sul capocannoniere della Serie A, a quota 12 gol dopo 15 presenze. L’attaccante serbo ha rifiutato la proposta di rinnovo della Fiorentina e l‘Arsenal ha mosso i primi passi con la dirigenza viola per anticipare la concorrenza, anche se al momento manca un’intesa con il giocatore e i suoi agenti.
“Dopo il nostro annuncio ha segnato 8 gol di cui uno su rigore – le sue parole sulle frequenze di Radio 24 – Parliamo di un professionista e posso solo parlarne bene. Io però non mi faccio ricattare da nessuno, se mi posso tutelare legalmente lo faccio. Devono trattare con noi, non con i procuratori, poi la volontà del giocatore si deve rispettare. Io l’ho pagato con covid e senza covid e su questo voglio essere rispettato”.
Caos plusvalenze, Commisso attacca la Juve
Il presidente della Fiorentina commenta anche il polverone appena scoppiato sulle plusvalenze e attacca la Juventus. “Non è giusto che le leggi non siano uguali per tutti: per me come per gli altri, si compete sia sul campo che sulle questioni finanziarie – spiega – Rocco Commisso e la Fiorentina hanno pagato ogni centesimo che dovevano al Governo italiano nel giorno stesso”.
“Le plusvalenze sono profitti sulla carta, ma non necessariamente i soldi arrivano – conclude – Per me certe cose non sono giuste. I soldi che le società fanno devono riflettere quelli che ci sono nella società. Come succede che hanno 400 milioni e poi fanno debiti? Negli ultimi mesi la Juventus ha perso 1 miliardo di euro. In America è tutto diverso, ma queste questioni influenzano anche me perché io sono un competitor, competo con loro e ci vogliono regole uguali per tutti“.