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“Ciò che non ti uccide ti fortifica”. E Deiola è tornato a Cagliari più forte di prima

Cagliari, Alessandro Deiola c’è. Ultime due gare da titolare per il prodotto della “cantera” rossoblù, che ci sta mettendo “la testa”. Lo ha fatto la scorsa estate, quando, a poche ore dall’esordio in serie A ha saputo che avrebbe lasciato l’amata Sardegna. Ci ha messo la testa anche la scorsa stagione , quando il “gioiellino” del Cagliari fece impazzire tutti, con prestazioni super, gol all’esordio e un posto da titolare che ormai sembrava suo. E si sta dimostrando maturo anche adesso, che la maglia rossoblù è tornata. Ad agosto un po’ di magone c’è stato, ma è durato poco. Spalle larghe, Alessandro si è rimboccato le maniche: 14 presenze e 1 gol a La Spezia. Poi, come ad agosto, le ultime ore del mercato hanno cambiato tutto e il nastro si è riavvolto a sorpresa.

“No, non mi aspettavo di essere ceduto” – disse Deiola ai microfoni di GianlucaDiMarzio.com Però l’ho presa per il verso giusto, è uno stimolo ulteriore per crescere e farmi trovare pronto per tornare da protagonista”. E cinque mesi dopo Deiola, passato recentemente al gruppo Raiola, è stato di parola, quando la nuova chiamata è arrivata, puntualissima. Alessandro è tornato a Cagliari in silenzio, aspettando il suo momento. Due mesi in panchina, poi il ritorno in campo. Un minuto a Palermo, quindi due gare da titolare contro Chievo e Udinese, per dimostrare che Deiola c’è e merita la serie A.

D’altronde i sacrifici non sono mai mancati: “Fin da ragazzino. Ma per raggiungere degli obiettivi importanti a qualcosa devi pur rinunciare. Se non mi fosse andata bene probabilmente avrei completato gli studi. Per fortuna ora sono qui, tra i professionisti, e adesso mi impegno al massimo ogni giorno per dimostrare di essere all’altezza”. Modello? Alessandro ha studiato da vicino un “mostro” del nostro campionato: Sì. Ho avuto la fortuna di allenarmi con Radja Nainggolan, l’ho sempre considerato un modello. Nel nostro ruolo penso che sia uno dei giocatori più completi in Italia. Tecnico, forte fisicamente, carismatico, ce ne sono pochi come lui”.

Fuori dal campo? Ragazzo tranquillo: “Quando posso sto con i miei amici, come tutti i ragazzi della mia età. Mi piace seguire altri sport, in particolare le gare del motomondiale: sono un fan di Valentino Rossi. Ho una passione per i tatuaggi anche se non gli do particolari significati. Quello al quale sono più legato è ‘Ciò che non ti uccide fortifica’. L’altra mia grande passione è il mio cagnolino Lothar, è come se fosse mio figlio“. Il suo numero preferito è il sette, raramente indossatao in carriera. Otto gol tra i professionisti, sul preferito pochi dubbi: “Il primo in rossoblù. Con il Crotone ho vissuto emozioni talmente forti e intense che solo dopo l’abbraccio con i miei compagni ho capito cosa era successo. Per qualche minuto vai in un’altra dimensione”.

Adesso, però, all’azzurro del mare della Sardegna potrebbe affiancarsi anche quello della maglia della Nazionale Under 21. Alessandro, tuttavia, non è mai riuscito a convincere Di Biagio: “Sono scelte che devi accettare. Io più che dare il massimo per il club non posso fare. Magari con il tempo riuscirò a farmi apprezzare anche dal nostro selezionatore”.Intanto la chiamata più attesa è già arrivata e anche una maglia da titolare, in serie A: c’è già da essere soddisfatti. Perché? “Perché noi sardi abbiamo un legame particolare con la nostra terra, penso unico e solo noi possiamo capire veramente cosa significa giocare per il Cagliari, al di là delle solite frasi fatte”. L’obiettivo in queste ultime 5 partite, oltre che sperare di convincere Di Biagio, è meritarsi la maglia rossoblù anche per la prossima stagione e, possibilmente, per sempre.