“Noi siamo un paese dove una normativa proibiva alle squadre di Serie A di avere quote in altre società. Continuo ancora in attesa di sapere se questo comunicato della FIGC che dà corpo alle ambizioni di squadre in odore di ripescaggio diventa fattivo o meno. Ho la speranza che il buonsenso prevalga. Il senso è quello di esortare chi di dovere a far rispettare le regole. Abbiamo subito troppe cose non in linea con le regole. Non ci stiamo, al momento sono solo io che rappresenta il Catania, ma se dovesse passare il discorso a 19 squadre, le azioni saranno pesanti”.
“Fabbricini sarà delegittimato, perché ha disatteso in modo pacchiano un suo stesso comunicato. C’è qualcosa sotto, che è lo specchio dell’organizzazione precaria del nostro calcio. Noi ci teniamo a dirlo con grande forza. Presumiamo che l’atteggiamento sarà condiviso, perché lede l’interesse di calciatori e di piazze importanti. Nessuno si può permettere di passare le regole”.
“L’unica cosa certa è che se dovesse passare una cosa così iniqua andremo avanti fino alla morte. Noi avremmo un danno economico mostruoso, abbiamo fatto una campagna acquisti di un certo tipo. C’è una classifica dei ripescaggi che viene calcolata in base a dei valori”.
“È impensabile che il sistema abbia accettato impunemente che un presidente della Serie A sia proprietario di un’altra società. Il problema della sostenibilità esiste in Lega Pro, esiste in B e in A. Il Chievo ci insegna. Società che sono lì da tanti anni e prestano il fianco a determinate situazioni. Il problema è nell’incapacità del sistema di gestire i soldi che arrivano. In Germania hanno gli stadi nuovi perché c’è una forbice di tutto quello che entra nella società il 50% va ai calciatori l’altro nelle società. In Italia invece ai calciatori viene dato l’85% dei soldi e lo portano fuori dal sistema. Siamo alla ricerca continua di sperperare i soldi. Mi aspetto che Fabbricini diventi il garante delle regole, ruolo per cui è stato nominato”.
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