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Cartoline 2015, settembre: Alessandro Florenzi, il terzino che non può segnare

Un terzino non può segnare. In Champions League, poi. E contro il Barcellona. Altro? Sì, magari ha anche tirato da centrocampo. Quel terzino che non avrebbe potuto, si chiama Alessandro Florenzi. Siamo a settembre e la Roma esordisce in Champions League all’Olimpico proprio contro il Barcellona. Non il massimo come approccio alla competizione, soprattutto se dopo venti minuti si è già sotto di un gol.

Contro i campioni d’Europa in carica c’è poco da fare, una tattica difensiva accorta e giocare sulle ripartenze. Garcia lo sapeva tanto quanto poteva mettere la mano sul fuoco che, schierando Florenzi come terzino destro, avrebbe limitato le scorribande del tridente blaugrana.

Alessandro interno, Alessandro esterno alto, Alessandro terzino dunque e invece. Alessandro che ha dalla sua l’umiltà di non dare niente per scontato. Come quando un certo Dani Alves, assente del match, pochi mesi dopo, lo avrebbe incoronato come suo degno erede. Mica male.

Dicevamo, le ripartenze. Sicuramente sulla lavagna del pre-partita il pennarello rosso di Garcia aveva tracciato le corsie per queste benedette ripartenze. Florenzi lo prese alla lettera. Recuperò palla sulla propria trequarti, bruciò in progressione l’avversario diretto fino ad allungarsi la palla sulla destra. Uno sguardo a Dzeko ed uno un po’ oltre. La gamba in pieno slancio, il corpo alle soglie di un recordman di limbo e la palla che esce dall’inquadratura televisiva per poi farsi ritrovare sotto la traversa abbandonata da Ter Stegen.

Nessuna corsa da nonna, questa volta. Probabilmente sarebbe stato un abbraccio fin troppo caloroso. Semplicemente le mani sul viso, con la consapevolezza dell’inconsapevolezza dell’accaduto. Poi l’abbraccio dei compagni, il boato del pubblico, dei telecronisti. Spettatori attoniti di un evento più unico che raro.

Il pennarello rosso di Garcia non avrebbe mai azzardato tanto. Quello che è accaduto è solamente frutto della preparazione tecnica, fisica e balistica del giocatore, tanto posato e realista da confessare: ‘Mi sono detto, tiro… al massimo facciamo rimessa dal fondo e ci rimettiamo a posto’.

Caro Alessandro, per quanto il tuo basso profilo non lo consenta, dietro a certi capolavori il pensiero lascia spazio all’estro ed all’istinto e tu ne hai da vendere.

Un terzino, atipico, ha segnato un gol da centrocampo contro il Barcellona. In una frase ed in un gesto, Florenzi ha rotto qualche paradigma del calcio moderno. Clic: istantanea di settembre. Conservare con cura in secula seculorum.

Luca Gandini