Carrera: “Poca nostalgia dell’Italia, ma se chiamasse l’Atalanta…”
La distanza è molta, ma Massimo Carrera riesce comunque a non lasciarsi sfuggire nulla della sua Atalanta. Mondi lontani la Russia e l’Italia, ma per l’allenatore dello Spartak Mosca questo non è assolutamente un problema, troppo forte l’amore per i colori nerazzurri dopo le 242 partite disputate con la maglia della Dea. “Sono un tifoso, mi diverto sempre quando la vedo giocare” le parole di Carrera alla Gazzetta dello Sport.
Carrera poi si sofferma sulla stagione dello Spartak: “Stiamo facendo un bel percorso, mi aspetto molto anche da questa stagione nonostante il ko con il Paok ai preliminari. Purtroppo il calcio è così, se non segni rischi di pagare. Dispiace per come sia arrivata l’eliminazione. Nemmeno l’Atalanta meritava di uscire. Mi aspetto comunque che Gasperini porti avanti la stessa filosofia vincente degli ultimi due anni, grandi risultati valorizzando i tanti giovani. Il club ha tanti segreti, il campo è solo l’ultimo step di un progetto che parte da lontano grazie alla proprietà solida. L’Atalanta è un modello per tutti”.
In serie A sarà ancora la Juventus a dominare, Carrera ne è sicuro: “Sono i più forti, ma dovranno sudarselo lo scudetto. L’Atalanta invece deve puntare ancora all’Europa League. Per quanto riguarda lo Spartak, siamo secondi a 2 punti dallo Zenit, ora più forte con Marchisio. Le favorite sono le solite. E aggiungo il Krasnodar. Noi, ovvio, punteremo al titolo. Nostalgia dell’Italia? Sto bene a Mosca, tra qualche mese potremmo discutere il rinnovo in scadenza a maggio 2019. Questo è un top club, organizzato e con ambizione. Ora non penso al ritorno. E l’Atalanta? Non potrei mai rifiutare. Facciamo così: ancora un paio d’anni qui, poi ne parliamo“.
L’intervista completa sulle pagine della Gazzetta dello Sport oggi in edicola.