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Cantante, comparsa, calciatore: ecco cinque curiosità su Dani Alves

Dani Alves, al di là delle sue doti sul campo, è conosciuto per il suo abbigliamento sopra le righe e per l’amore per la musica popolare brasiliana. Ostenta questi due lati di sé sui social network, ma queste passioni non sono casuali. Vengono da lontano, dall’infanzia del piccolo Daniel. Ecco le cinque cose da sapere sul campione del Barcellona che può sbarcare in Italia, alla Juventus.

1) È cresciuto in campagna insieme al padre, Domingos, che accompagnava tutte le mattine alle 5 a coltivare meloni, pomodori e cipolle. Melão era il suo amico immaginario: ogni volta che ne nasceva uno lo considerava come un fratello, con l’obiettivo che si sviluppasse superverdinho, in piena salute.

2) Con fionde e trappole aiutava il padre a cacciare piccioni, per avere della carne da far cucinare alla mamma, Dona Maria, e da portare sulla povera tavola. Amava anche pescare nel fiume São Francisco, quell’unico corso d’acqua che circonda il deserto bahiano e la sua città natale, Juazeiro.

3) Dai campi di Salitre che coltivava col padre si trasferì a 13 anni al campo di calcio di Juazeiro, a trenta chilometri di distanza, insieme al fratello Ney. Domingos li lasciò andare nonostante ricevesse tante critiche dai vicini, che gli davano del pazzo: in città, così piccoli, quei ragazzini avrebbero finito per morir di fame ed entrare nella spirale della droga. Ma non avvenne.

4) A Juazeiro viveva condividendo gli spazi con altri ragazzi. Aveva soltanto due pezzi per ogni indumento. Due magliette, due paia di jeans, due felpe… Così, pensava, avrebbe potuto indossare sempre vestiti puliti, alternando continuamente la stessa roba, una cosa addosso, l’altra in lavatrice. Ciò che non immaginava era che lasciare i vestiti ad asciugare nella sua cuccetta incustoditi sarebbe stato sinonimo di furto. E presto si trovò a dover indossare solo ciò che aveva già con sé. Oggi il suo guardaroba stravagante è una delle cose di lui che si notano subito…

5) Da bambino, a scuola, firmava continuamente autografi. Desiderava diventare una persona famosa e di successo, ma non necessariamente nel calcio. Infatti nel 1996, ancora adolescente, Dani Alves recitò da comparsa in un film, nei pressi di Juazeiro: Guerra de Canudos, basato sulla storia vera del conflitto tra l’esercito brasiliano e il movimento religioso di Antônio Conselheiro, scoppiato nel 1896 e durato un anno, fino al massacro degli insorti. Lui e il fratello Ney, comunque, si dicevano sempre: “Saremo calciatori o musicisti”. Dani Alves è diventato un calciatore appassionato di musica, e spesso lo si è visto animare i ritiri di Barcellona e Brasile con qualche strumento musicale; Ney è diventato un forrozeiro, un compositore di forró, la danza popolare più diffusa nel nordest del Brasile. Lì dove c’è un campo di cipolle, pomodori e meloni in cui una volta lavoravano un padre e il suo bambino, e che oggi appartiene al signor Domingos Alves…

Rosario Triolo

@triolor

www.facebook.com/romanzosudamericano